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 2022  febbraio 02 Mercoledì calendario

Biografia di Maurizio Zamparini

Maurizio Zamparini (1941-2022). Imprenditore. Dal 2002 al 2018 proprietario del Palermo calcio. Prima possedeva il Venezia, acquistato nel 1987. Ha fatto i soldi con la rete di supermercati Emmezeta. «Il primo Zamparini a lasciare traccia nel calcio italiano è quello che – dopo una breve esperienza nei dilettanti col Pordenone – nel 1987 compra il Venezia, lo fonde col Mestre, scatenando l’ira funesta di entrambi i popoli, che, essendo consanguinei, si detestano. Dirà anni dopo: “È stata la più grande cavolata della mia vita, non avevo tenuto conto dell’aspetto sentimentale”. Sotto la sua gestione la società si modernizza: è lui – con Walter Novellino in panchina – a timbrare lo storico ritorno in A nel 1997-98. Era partito dalla C2, promettendo la luna ai veneziani. E aveva mantenuto la promessa. Negli Anni ’90 è tra i primissimi in Italia a parlare di stadi di proprietà, lo vuole costruire in terraferma, compra un terreno dalle parti dell’aeroporto, presenta un paio di progetti – con architetti, plastico, buffet, video per il pubblico – pretende che a fianco dello stadio sorga un centro commerciale di sua proprietà, ingaggia con il Comune di Venezia una battaglia decennale ma alla fine, scornato e imbufalito, perde. Se ne va da Venezia nell’estate del 2002. La modalità è da commedia all’italiana. In una notte buia e tempestosa carica su un pullman allenatore, Ezio Glerean, ds, il grande amico Rino Foschi, e quattordici giocatori: tutti trasferiti da Venezia a Palermo, la sua nuova destinazione. A Palermo rileva la società da Franco Sensi, che già è proprietario della Roma. La Serie A arriva a 31 anni dall’ultima frequentazione nel 2004, con Francesco Guidolin in panchina, l’Europa l’anno successivo. In realtà i palermitani si accorgono che con Zamparini il vento è cambiato. Alla prima di Coppa Italia – contro il Taranto – ci sono 33.000 spettatori. Il Palermo vive stagioni entusiasmanti, infila dieci campionati consecutivi in Serie A dal 2004 al 2013 e si rivela piedistallo di tanti campioni. I nomi: Luca Toni, Cavani, Dybala (il suo preferito), i campioni del mondo Barzagli, Zaccardo e Grosso, El Mudo Vazquez, El Flaco Pastore, poi Miccoli, Amauri, Sirigu, Balzaretti, Belotti, Ilicic ma anche Kjaer, Di Michele, Glik, Darmian, Simplicio, Sorrentino, Mark Bresciano, Zauli. Alla fine – ha lasciato la proprietà nel 2018 – ci si accorge che Zamparini è stato il presidente più longevo, superando in surplace gli undici anni (1970-1981) dell’uomo, Renzo Barbera, a cui è stato intitolato lo stadio. L’almanacco dice di quattro qualificazioni in Coppa Uefa, due in Europa League e la finale di Coppa Italia persa nel 2011 a Roma contro l’Inter» [Zara, GdS]. Fama di «mangiallenatori»: ne ha esonerati in totale 51. A Natale era stato ricoverato in terapia intensiva a Udine per una peritonite. Era tornato a casa dopo qualche giorno, ma le condizioni avevano consigliato un nuovo ricovero. È morto nella clinica di Cotignola, in provincia di Ravenna. Lo scorso ottobre aveva perso il figlio più piccolo, Armando, morto a Londra a 23 anni per un’ischemia e avuto dalla seconda moglie, Laura Giordani. Lascia altri quattro figli: Silvana, Greta, Andrea e Diego avuti dalla prima moglie.