Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  febbraio 11 Venerdì calendario

Biografia di Luc Montagnier

Luc Montagnier (1932-2022). Biologo e virologo francese. Premio Nobel per la medicina nel 2008 per avere isolato, insieme a Françoise Barré-Sinoussi, il virus dell’Hiv, «Negli ultimi mesi il discusso scienziato Montagnier aveva avuto un ritorno di popolarità in virtù delle sue dichiarazioni sul Covid – a suo dire creato in laboratorio manipolando il virus Hiv – e delle posizioni contrarie al vaccino, tanto da diventare una figura osannata negli ambienti no vax. Considerato ormai totalmente inaffidabile dai colleghi scienziati, lo scorso sabato 22 gennaio era stato l’ospite d’onore della manifestazione milanese contro il green pass. L’Institut Pasteur di Parigi, per il quale il professore lavorava quando nel 1983 aveva isolato il virus Hiv assieme a Françoise Barré-Sinoussi, aveva rotto da tempo ogni rapporto con lui nonostante il Nobel vinto nel 2008, e negli ultimi anni molti scienziati hanno firmato appelli per mettere in guardia sui rischi delle sue dichiarazioni prive di qualsiasi conferma sull’Aids, la morte improvvisa dei neonati, la memoria dell’acqua o più di recente i vaccini. All’inizio degli anni Duemila Montagnier è stato anche protagonista di un’operazione commerciale per vendere il succo di papaya fermentato, rimedio miracoloso in grado secondo lui di ridurre lo stress ossidativo alla base di molte malattie, tra le quali la sindrome di Parkinson. Colse l’occasione di un’udienza in Vaticano per prescrivere la cura alla papaya a papa Giovanni Paolo II. Per molti mesi i suoi prodotti sono stati venduti nelle farmacie senza prescrizione e senza effetti benefici particolari, tanto che quel business poi è stato interrotto» [Montefiori, CdS]. «A dare la notizia della morte è stato all’inizio solo un sito, quello di France Soir, diventato cassa di risonanza delle posizioni più alternative sulla pandemia e considerata fonte poco affidabile. Per un giorno, nessun altro media ha confermato la notizia, alimentando sui social un’ondata di sdegno nella galassia degli scettici: “Muore un premio Nobel eroe, e la Francia lo ignora”. “È stato il suo ultimo colpo da maestro - ha commentato René Chiche, professore di filosofia molto attivo sui media - ha voluto che fosse avvertito soltanto France-Soir, è stato il suo ultimo calcio all’establishment”. Montagnier, 89 anni, è morto martedì sera, “circondato dai figli”: “Il dottor Gerard Guillaume (un medico reumatologo anche lui molto attivo sul fronte anti-vax, ndr.) ci ha detto che se n’è andato in pace” ha scritto il sito. Niente sulle cause. Niente sulla possibilità che il più blasonato degli anti-vax possa essere stato sconfitto dall’infezione: “Non spetta a me comunicare informazioni di questo” tipo si è limitato a dichiarare il dottor Guillaume “spetta alla famiglia decidere cosa dire. Io posso solo dire che se n’è andato in pace, con dignità, accanto ai suoi cari. Era molto anziano, malato da tempo, questa volta il cuore ha ceduto”» [Pierantozzi, Mess].