Anteprima, 21 febbraio 2022
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Biografia di Dan Graham
Dan Graham (1942-2022). Artista e architetto statunitense. «Uno dei padri nobili dell’arte concettuale, categoria espansa dell’avanguardia del secondo Novecento all’interno della quale Dan Graham si muoveva con libertà, operativa e ideologica, sin dalla metà dei Sessanta» [Madaro, Rep]. «Tra il 1964 e il 1965 Graham dirige la Daniels Gallery di New York, dove ospita mostre, tra gli altri, di Sol LeWitt, di Dan Flavin, di Donald Judd e di Robert Smithson. A qualche anno dopo risalgono le prime opere, ricche di consonanze con le poetiche concettuali. Innanzitutto, le fotografie stampate su riviste, come Figurative (1965) e Schema (1966). E, poi, Income (Outflow) Piece (1969-1973). Un’investigazione sul valore dell’artista: in un dattiloscritto si riassumono i diversi passaggi di un’operazione attraverso la quale Graham stesso ha formalizzato la sua attività in una società per azioni. A differenza della maggior parte dei protagonisti del concettuale, però, Graham ama compiere scorribande tra media diversi, transitando dalla scultura alla performance, dall’istallazione alla fotografia, dal video all’architettura. Indifferente al rispetto della specificità dei diversi linguaggi, in dialogo inquieto con Body Art e performance, è animato soprattutto da una tensione analitica: si interroga sul funzionamento interno di ogni dispositivo utilizzato e sulla relazione tra l’opera e lo spettatore. Si ricordi Roll (1970). Una performance strutturata in funzione della ripresa filmica. Graham utilizza due telecamere: una a terra, fissa e “obiettiva”; l’altra attaccata all’occhio. La ripresa in soggettiva contrasta con quella oggettiva. L’artista-attore rotola nello spazio inquadrato dalla telecamera immobile, riorientando continuamente il proprio obiettivo su di essa. Un modo ardito per visualizzare lo scarto tra come vediamo noi stessi e come veniamo visti» [Trione, CdS].