Anteprima, 25 febbraio 2022
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Biografia di Liliana Ferraro
Liliana Ferraro (1944-2022). Magistrato. «Era la principale collaboratrice di Giovanni Falcone, assassinato quand’era direttore generale dell’Ufficio affari penali del ministero della Giustizia, e Ferraro la sua vice. Dopo il 23 maggio del 1992 l’allora ministro Claudio Martelli la nominò direttore al posto del giudice ucciso dalla mafia. Ma di Falcone, Liliana Ferraro era diventata il braccio destro molti anni prima che lui approdasse a Roma. Si incontrarono nel 1983, quando lei lavorava già al ministero e c’era il problema di supportare il pool antimafia messo in piedi dal consigliere istruttore Rocco Chinnici, fatto saltare in aria con un’autobomba, che arrancava tra mille rischi, difficoltà e scarsezza di mezzi. Ferraro cominciò a occuparsi di computer e auto blindate, e di ogni esigenza emersa dalle indagini sfociate nel maxiprocesso alle cosche. Nell’estate di sangue del 1985, dopo l’omicidio del vice-capo della Squadra mobile palermitana Ninni Cassarà, fu lei a organizzare il trasferimento di Falcone e Borsellino (con rispettive famiglie) nel carcere in disuso sull’isola dell’Asinara, deciso dalla sera alla mattina quando il prefetto le telefonò dicendole di non essere in grado di garantire la sicurezza dei due magistrati impegnati nella stesura dell’ordinanza di rinvio a giudizio di centinaia di mafiosi. Finito il lavoro dei giudici istruttori, cominciò quello di Liliana Ferraro: stampare in gran segreto quel monumentale provvedimento (migliaia di pagine da riprodurre in centinaia di copie) presso il centro meccanografico del ministero del Tesoro, utilizzato per i cedolini degli stipendi statali. A Palermo era impossibile perché di punto in bianco non si trovava più la carta in città; in ogni negozio e centro di distribuzione le scorte di risme risultavano esaurite. Nel frattempo, sotto la sua regia, fu completata a tempo di record la costruzione dell’aula-bunker nel carcere palermitano dell’Ucciardone, la futuristica “astronave” blindata in grado di contenere in sicurezza migliaia di persone tra imputati, avvocati, giornalisti arrivati da tutto il mondo, pubblico. [...] . Dopo la bomba di Capaci, Liliana Ferraro è uscita dall’ombra. A parte la successione a Falcone al ministero, è diventata segretario della Conferenza mondiale delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata, componente del Consiglio di Stato, assessore alle Politiche per la sicurezza del Comune di Roma chiamata dal sindaco Walter Veltroni» [Bianconi, CdS].