ItaliaOggi, 9 marzo 2022
Il delivery dallo spazio è la nuova frontiera
Consegne spaziali. La nuova frontiera del delivery punta in alto, ben sopra l’atmosfera, grazie alla startup californiana Inversion Space che, come ha raccontato The New York Times, sta lavorando a un sistema capace di stoccare gli articoli in orbita grazie a capsule speciali e di consegnarli con una modalità superveloce in ogni angolo del pianeta.
Inversion Space potenzialmente potrà consentire la consegna di una pizza a domicilio da New York a San Francisco nel giro di 45 minuti. Insomma, la startup vuole eliminare il concetto di spazio e ridurre al minimo le attese.
Tutto questo, in una fase iniziale, non può essere immaginato per uno snack o qualche cosa da sgranocchiare, ma per prodotti e necessità di maggior rilievo. I fondatori dell’azienda, Justin Fiaschetti e Austin Briggs, immaginano che le capsule potrebbero contenere organi artificiali da consegnare in una sala operatoria in poche ore oppure fungere da ospedali da campo mobili fluttuanti in orbita, da inviare all’occorrenza in aree remote del pianeta.
L’obiettivo è realizzare una capsula con un diametro di circa 120 centimetri da mandare in orbita: nello spazio potrebbe raggiungere una futura stazione spaziale oppure rimanere lì fino a quando non viene richiamata sulla Terra. La velocità di ritorno sulla Terra è spaventosa: 25 volte la velocità del suono nel momento in cui attraversa l’atmosfera; proprio per questo i contenitori saranno dotati di un paracadute per un atterraggio morbido e per preservare il carico. L’obiettivo è lanciare questa tecnologia entro il 2025, ma già dall’anno prossimo Inversion Space ha previsto un test con una capsula più piccola, da circa 50 centimetri di diametro. C’è ancora da raffinare l’atterraggio: il punto di caduta dovrebbe essere in un raggio di massimo una ventina di chilometri dalla posizione target.
Progettare un veicolo per il rientro dallo spazio, ha specificato il New York Times, è una sfida ingegneristica diversa dall’invio di oggetti nello spazio. Quando una capsula entra nell’atmosfera dallo spazio, come detto, viaggia a velocità così elevate che c’è il pericolo di bruciare, un rischio enorme sia per eventuali viaggiatori umani che per il prezioso carico merci.
C’è il tema degli alti costi attuali, come ha fatto notare Matthew Weinzierl, docente alla Harvard Business School, che frena la domanda di iniziative nello spazio; ma anche quelli dell’affollamento dell’orbita terrestre, servizi come questo potrebbero portare a una congestione del traffico spaziale in aggiunta al crescente numero di satelliti, e dell’inquinamento visivo. Inversion ha fatto sapere che sta utilizzando materiali per rendere le sue capsule meno riflettenti e dotate di sistemi per evitare collisioni in orbita.