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 2022  marzo 09 Mercoledì calendario

Sono 8.800 le pizzaiole in Italia

Un tempo era un’eccezione, tanto che un episodio del film di Vittorio De Sica, l’Oro di Napoli, aveva Sofia Loren nell’improbabile e quindi curioso ruolo di pizzaiola. Da qualche tempo il mestiere ha smesso di essere maschilista e oggi un censimento di Cna-agroalimentare conta 8.800 pizzaiole in attività e alcune sono arrivate negli ultimi anni a vincere premi al Campionato mondiale della pizza, che si tiene ogni anno (è alla XXIX edizione) a Parma. Tra esse Laura Meyer, con la pizza in teglia, Alessandra De Bellis, con la pizza senza glutine, Katiuscia Di Marzo, con la pizza decorata.
Chi è arrivata al top è anche Maria Cacialli, locale a Napoli: «Ho iniziato a far pizza accanto a mio padre. Gli ingredienti necessari per fare una buona pizza sono l’umiltà, l’amore, l’arte, un pizzico di passione. Per una donna non è semplice intraprendere la carriera di pizzaiola, perché spesso questa figura è associata erroneamente soltanto al maschio, ma si sbagliano di grosso, anche se non è semplice per una donna far parte del circuito della pizza». Mentre Marzia Buzzanca, sforna pizze in Alto Adige: «Fare la pizza è un tripudio di emozioni dove attingo energie per continuare ancora e sempre meglio con studi di approfondimento su impasti e topping più elaborati di quelli classici, per far sì che la pizza diventi un vero e proprio piatto di ristorazione, perfetto per convivialità e condivisione. Questa è la filosofia dell mio ristorante, dove mi trovo oggi: l’Hofstätter Garten a Termeno in Alto Adige, dove l’ambiente è ritenuto Detox visto che non prendono i cellulari».
Tante pizzaiole e non a caso ieri hanno festeggiato, in gruppo, la festa della donna. Determinate, vulcaniche, preparate, instancabili. Anche loro partecipano ora all’exploit di questo cibo che ha conquistato il mondo. In Italia si vendono ogni giorno 8 milioni di pizze per un giro d’affari complessivo di 15 miliardi.