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 2022  marzo 08 Martedì calendario

Andrea Delogu si racconta

A un anno e mezzo dalla fine del matrimonio con Francesco Montanari, Andrea Delogu ha iniziato a frequentare «un modello molto più giovane di me, ha 23 anni». La trentanovenne conduttrice lo ha rivelato a Silvia Toffanin nel salotto di Verissimo, spiegando:  «È una persona che vuole conoscermi, non mi chiede di andare subito a convivere e creare una famiglia. Ho 40 anni ma la mia vita non è finita. Sì, è sensibilmente più giovane, ma io sono in forma. Vado in palestra, mi fa mangiare sano, è divertente. Vedessi come è bello in costume». Poi, ridendo, ha aggiunto: «Quando sarà famoso vorrà una della sua età e mi lascerà». 
Secondo il gossip, il modello in questione sarebbe Luigi Bruno. I due lo scorso ottobre erano stati paparazzati mentre si scambiavano un bacio. Ma Andrea a Verissimo non ha parlato solo del suo nuovo flirt. La conduttrice si è aperta anche sulla fine del matrimonio con Francesco Montanari, il Libanese di Romanzo Criminale. I due si erano sposati in segreto nel 2016 e in segreto, a fine 2020, si sono detti addio: «Siamo stati bravi a nasconderlo. Si è saputo sei mesi dopo. Mi sveglio e vedo i giornali con la nostra separazione». 
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Francesco e Andrea sono «rimasti amici»: «L’amore si è trasformato. Siamo cresciuti insieme. Un amore profondissimo che ha bruciato le tappe. Eravamo entrambi presi dal lavoro, pensavamo che il nostro amore fosse più forte e invece l’amore ha bisogno di essere curato e coccolato. Ci siamo ritrovati che eravamo amici. Ci siamo guardati negli occhi e abbiamo capito che era arrivato il momento di fare un passettino su strade diverse. Ci sentiamo ancora. Faccio un mea culpa, non è facile stare con una persona che ha un caratterino come il mio, però questa relazione mi ha insegnato tanto. Una persona come Francesco non la incontrerò mai più, è una persona meravigliosa».
Nel salotto di Verissimo Andrea è tornata con la mente anche alla sua infanzia. Trascorsa fino all’età di 10 anni a San Patrignano, nella comunità dove vivevano i suoi genitori: «Sono stata una bambina libera in un mondo chiuso. Ho avuto la possibilità di conoscere una tranquillità rara nella sicurezza delle persone che avevo accanto. Avevo una famiglia di 2000 persone. A 10 anni ho avuto un grande shock scoprendo il mondo fuori. Ad esempio, sembra strano, ma i bambini non conoscevano le mucche. Io, invece, avevo una fattoria enorme e ci potevo andare quando volevo». Quando iniziò ad andare a scuola fuori dalla comunità, la trattavano «in modo diverso»: «Io ero la bambina della comunità, la bambina strana». I suoi genitori sono sempre stati «onesti e limpidi» nel raccontarle i loro problemi di tossicodipendenza. E questo, crescendo, le ha permesso di «non sbagliare»: «Da adolescente, in discoteca, ho avuto l’occasione di avvicinarsi alle droghe pesanti, ma sapevo che non dovevo farlo». Andrea è legatissima al padre e alla madre, che oggi lavorano entrambi in ospedale e sono stati in prima linea nella battaglia contro il Covid: «Non accetto che chi fa questi errori, dopo averli pagati, venga definito “ex tossico”. Io sono felice e orgogliosa di quello che i miei genitori hanno fatto per me».