Corriere della Sera, 8 marzo 2022
Gli errori editoriali diventati trionfi
Ogni volta, leggendo la storia felice di una casa editrice, viene voglia di rilanciare la proposta di un museo del libro e dell’editoria italiana che, come ha assicurato Ricardo Franco Levi, potrebbe davvero avere sede nel Palazzo Sormani di Milano. Quel museo o casa, la Casa delle case (editrici), avrà una stanza per una delle avventure culturali ed economiche più clamorose degli ultimi quarant’anni. È l’avventura che Sandro Ferri racconta in un memoir, L’editore presuntuoso, pubblicato da e/o, la stessa casa editrice protagonista del libro. Per chi non ne sa nulla, basti dire che si parte da un monolocale in affitto, si attraversa il purgatorio dei debiti e dei conti bancari aperti e si arriva a Parigi e a New York con i bestseller mondiali di Elena Ferrante e di Muriel Barbery (autrice dell’Eleganza del riccio). A onore del vero, come ricorda il presuntuoso e romantico Ferri, ci sarebbe da aggiungere anche l’«amaro in bocca» di qualche scommessa non proprio riuscita, anche se grandiosa, come la pubblicazione del romanzo capolavoro Rondò dello scrittore polacco Kazimierz Brandys, detto zio Casimiro, di cui e/o acquisì i diritti mondiali ma senza il successo che Sandra & Sandro si aspettavano. Sandra è Sandra Ozzola, compagna d’avventura di Sandro, alla quale si deve la «scoperta» dell’est europeo per e/o. Compreso Bohumil Hrabal, compreso Milan Kundera, che ora sono «campioni» ma nei primi anni 80, pur essendo tradotti, erano ignoti. Niente «club esclusivo», raccomanda Ferri, ma neanche la ricerca forsennata del bestseller, la cui ossessione in genere porta alla rovina. Un buon editore deve essere un po’ riccio e un po’ volpe. Con Cassandra di Christa Wolf, Sandro & Sandra cominciarono a respirare. Non ci fu bisogno di marketing racconta Ferri, e se ci fosse stato forse il successo non sarebbe arrivato. Il fatto è che in editoria il successo dipende da alchimie imponderabili: una vecchia volpe come Vittorini per Einaudi e Mondadori rifiutò Il gattopardo che esplose con Feltrinelli. Feltrinelli cedette Saramago che vinse il Nobel con l’Einaudi. Einaudi cedette Carrère che l’Adelphi portò in vetta alle classifiche. Il museo degli editori è anche un museo degli errori diventati trionfi (per gli altri, e per fortuna a volte l’altro sei tu). Eva, erede e continuatrice di Sandra & Sandro, lo sa. Ed è la cosa più commovente.