Corriere della Sera, 6 marzo 2022
Biografia di Danilo Iervolino
A 44 anni, Danilo Iervolino ha già fatto l’affare della vita: la vendita dell’università telematica Unipegaso al fondo d’investimento Cvc. Un’operazione stimata un miliardo di euro, anche se non ci sono conferme ufficiali: insomma, una valorizzazione da «unicorno» – così si chiamano le startup che in Borsa arrivano a valere quella cifra – anche se a Piazza Affari il suo ateneo (e l’altro gemello, Mercatorum), non ci è mai entrato. Adesso Iervolino punta parte della sua ricchezza sui media, dopo essere sbarcato nel calcio rilevando la Salernitana. Da poco ha rilevato per 6 milioni di euro la maggioranza del gruppo quotato Bfc Media, società che edita riviste finanziarie e specializzate come Forbes Italia, Bluerating, Private, Forbes Italia, Asset Class e Cosmo. Presto lancerà l’opa obbligatoria. Ora ha puntato al bersaglio grosso: L’Espresso, lo storico settimanale fondato da Arrigo Benedetti ed Eugenio Scalfari nel 1955.
A vendere il settimanale è il gruppo Gedi controllato dalla Exor della famiglia Agneli-Elkann. L’operazione, si legge in una nota, verrà condotta dalla neocostituita società L’Espresso Media, partecipata al 51% da BFC Media Spa, e al 49% da Idi srl a socio unico, ovvero il veicolo di Danilo Iervolino. «L’accordo prevede varie forme di collaborazione – spiega la nota sull’operazione – tra cui la prosecuzione dell’abbinamento del settimanale L’Espresso all’edizione domenicale del quotidiano La Repubblica, la promozione congiunta delle iniziative editoriali, dei servizi di distribuzione nelle edicole e di gestione degli abbonamenti». La decisione del gruppo presieduto da John Elkann e guidato da Maurizio Scanavino di vendere ha portato alle dimissioni del direttore del settimanale, Marco Damilano (sostituito da Lirio Abbate) e allo sciopero dei giornalisti, fra l’altro perché – scrive il comitato di redazione del settimanale – passa a un gruppo editoriale «che finora si è concentrato su altri settori dell’informazione» e «di cui al momento non è dato sapere che tipo di obiettivi si pone per il giornale».
Ma chi è Danilo Iervolino?
La storia di Iervolino parte da Palma Campania (Napoli), paese di origine dei genitori. Il padre è il fondatore delle scuole paritarie «Iervolino», diffusissime a Napoli e in Campania. Laureato in Economia e Commercio all’università Parthenope di Napoli con una tesi sul franchising, Danilo Iervolino racconta nel suo libro «Now» di come la tesi sia stata un momento di svolta nel suo percorso: «Un docente dell’università di Salerno, che collaborava con mio padre, la lesse e ne rimase colpito. Mi presentò ai responsabili del corso di laurea in Scienze della Formazione del suo ateneo e così cominciai ad approfondire il tema della formazione a distanza nei suoi corsi». Da lì inizia a ragionare sulle università telematiche e su come aprirle in Italia. In un’intervista a Panorama ha raccontato che l’ha maturata a 28 anni, durante un viaggio negli Stati Uniti: «Osservavo realtà come la Columbia, la Fordham University, l’Ucla e altre ancora. Atenei capaci di diventare veri e propri brand del sapere perché, invece di sedersi sulla loro fama e sui loro fatturati, iniziavano a investire sul web come leva per moltiplicare iscritti, competenze e opportunità».
Nel 2003 il decreto «Moratti-Stanca» aveva istituito le università telematiche. L’Università telematica Pegaso, con sede legale a Napoli, nasce nel 2006. L’inizio è difficile, «avevo sottovalutato il fatto che l’Italia non era pronta», racconterà in seguito Iervolino. Ma a poco a poco il settore prende piede: oggi ha oltre 100mila studenti, che tengono gli esami online, e 92 sedi in Italia per le sedute di laurea. Quindici anni dopo, la cessione. A settembre vende al fondo Cvc metà delle azioni della holding Multiversity, a cui fanno capo le università telematiche Pegaso e Mercatorum (della quale resta presidente) affidate ora a Fabio Vaccarono, ex numero uno in Italia di Google. Due anni prima, Iervolino aveva ceduto il primo 50%, sempre a Cvc.
Lo sbarco nel calcio e l’acquisto della SalernitanaA fine 2021 anche entra nel mondo del calcio rilevando la Salernitana, per la prima volta in Serie A, il 31 dicembre scorso, per 10 milioni di euro. Appena in tempo per evitare l’esclusione dal massimo campionato. Ma non sono finite le mire di Iervolino: guarderebbe anche ad altri settori di espansione, come la sanità – ha provato a rilevare il Policlinico Gemelli di Campobasso – e la cybersecurity.