Il Messaggero, 7 marzo 2022
In autostrada contromano: 40 casi in un anno
Un impatto con tre vittime e due feriti gravi, avvenuto sabato sera sull’autostrada A1, rilancia l’emergenza sugli incidenti contromano. Un fenomeno che non conosce soste e che nel 2021 secondo i dati dell’Asaps (associazione sostenitori amici della polizia stradale) ha registrato 119 incidenti con 21 morti e 212 feriti di cui 40 avvenuti in autostrade e strade a carreggiate separate. Principale causa di questi incidenti è la distrazione che è aumentata a causa dell’utilizzo degli smartphone al volante ma anche per le segnalazioni stradali poco chiare, per l’uso di alcol e stupefacenti e per una buona parte, dell’età elevata di una parte dei guidatori ai quali spesso viene rinnovata la patente senza troppi controlli. Sono anziane infatti le tre vittime dell’incidente avvenuto sabato tra Capua e Santa Maria Capua Vetere sull’autostrada A1 Milano-Napoli. Secondo la ricostruzione della Polizia Stradale, il 67enne Gennaro Casafredda della provincia di Salerno con la sua Fiat 500 ha imboccato l’autostrada contromano al casello di Santa Maria Capua Vetere proseguendo per diversi chilometri nonostante le segnalazioni di tanti automobilisti, fino all’impatto mortale con la Ford Mondeo dei fratelli Vittorio e Pietro Verone di 77 e 73 anni, di Castellammare di Stabia. Sono inoltre rimaste ferite altre due persone che viaggiavano a bordo di una Range Rover Discovery. Un incidente che risponde esattamente al profilo tipo. Secondo l’Asaps infatti, se la distrazione è la causa principale, nei 119 episodi dell’anno scorso, la concausa principale vede gli anziani coinvolti nel 14,3% degli episodi, 17 in tutto nel 2021 e nel 20% di quelli mortali. Che, puntualizza Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, «se si considera che gli anziano guidano molto meno delle altre fasce di età, significa che il loro coinvolgimento è in percentuale molto maggiore».
LE CONCAUSE
Alla pari degli anziani, ci sono stati 17 casi (14,3%) con stranieri che guidavano il veicolo contromano. E poi quelli che hanno utilizzato alcol e stupefacenti, riscontrati nel 13,4% dei sinistri. A volte queste cause si sommano, e poi ci sono quelli che vanno contromano per fuggire agli inseguimenti delle forze dell’ordine, 11 dei quali hanno causato incidenti mortali lo scorso anno. E ancora, sta crescendo il fenomeno dei giovani che guidano contromano per pubblicare le loro gesta sui social. Più attente le donne che se sono arrivate ad avere una percentuale di guida quasi pari a quella degli uomini, in questo tipo di sinistri hanno fatto registrare soltanto 7 casi, pari al 5,9%.
«Arginare il fenomeno non è facile» spiega Biserni, «perché le cause sono diverse e le strade sono tante. Tuttavia alcune cose per ridimensionarlo sono possibili. Noi ci siamo battuti e abbiamo ottenuto che agli imbocchi dell’autostrada fossero messi i cartelli di divieto d’accesso maggiorati. E questi cartelli andrebbero sistemati sulle strade statali, nei punti più critici. È stato documentato che ci sono passaggi dove questi incidenti si ripetono. Basterebbe fare uno studio e concentrarsi su questi tratti per evitarne una buona fetta. Sulle autostrade invece dove gli impatti sono più forti, il cartello giallo maggiorato non basta e si dovrebbe aggiungere un semaforo e un e segnale sonoro. E poi bisogna porre attenzione ai rinnovi di patente per gli anziani e alle conversioni di quelle straniere». Tra le regioni più colpite dal fenomeno, al primo posto ci sono Puglia e Campania (15 incidenti l’una), seguite da Lombardia (11) e poi Veneto e Lazio (10).