il Fatto Quotidiano, 5 marzo 2022
Loro Piana, gli eredi indagati per reati fiscali: evasi 195 mln
Scambi societari, rivalutazioni gonfiate, fatture retrodatate. Il tutto per mettere in piedi una frode fiscale miliardaria: non pagare le imposte dovute per la vendita della società di famiglia, uno dei gioielli della moda italiana. È l’accusa a cui devono rispondere una decina di componenti della famiglia Loro Piana, simbolo dell’omonima azienda tessile diventata famosa nel mondo per i suoi indumenti di lana e cashmere. Uno dei tanti marchi del made in Italy oggi di proprietà estera. Come noto, nel 2013 gli eredi della dinastia piemontese hanno venduto l’80 per cento del gioiello di famiglia al più grande gruppo della moda: la Lvmh dell’imprenditore Bernard Arnault, terzo uomo più ricco del mondo, un patrimonio personale di 157 miliardi dollari (secondo Forbes), a capo di una multinazionale proprietaria di aziende come Louis Vuitton, Bulgari, Fendi, Givenchy, Tiffany.
Per acquistare l’80% di Loro Piana, fino ad allora azienda totalmente familiare, fondata nel 1924 a Quarona Sesia e divisa in quote diverse tra gli eredi, nel 2013 Arnault pagò due miliardi di euro. All’epoca fu definita una delle vendite più ricche mai viste in termini finanziari: Lvmh valutò il 100% di Loro Piana 2,7 miliardi di euro, 21,5 volte il margine operativo lordo del gruppo. Multipli che si erano visti solo nel caso delle vendite di marchi globali come Valentino o Bulgari. In casi di compravendita azionaria le tasse si versano sulla plusvalenza, cioè sulla differenza tra il valore d’acquisto delle quote societarie e quello di vendita.
La Procura di Milano e l’Agenzia delle Entrate, secondo quanto ricostruito dal Fatto, pensano però che in questo caso i venditori non abbiano dichiarato al Fisco buona parte dell’incasso ottenuto: all’appello manca un imponibile pari a 1,5 miliardi di euro. Di un’inchiesta che lambiva Loro Piana avevano scritto alcuni giornali tre mesi fa, raccontando dell’arresto di un funzionario piemontese dell’Agenzia delle Entrate per estorsione. Il dipendente pubblico (ancora oggi sospeso dall’Agenzia, in attesa dell’eventuale processo) secondo l’accusa avrebbe minacciato una componente della famiglia di rivelare alla stampa la notizia di un accertamento fiscale in corso ai suoi danni, se in cambio non gli avesse dato 300mila euro in contanti. I documenti analizzati permettono adesso di raccontare cosa c’era dietro quel ricatto.
Nel 2018 il pm della Procura di Milano Giordano Baggio ha aperto un’inchiesta sulla vendita dell’80% di Loro Piana a Lvmh con l’ipotesi di frode fiscale. L’indagine si è conclusa l’estate scorsa, portata a termine dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, con dodici persone indagate per vari reati. In sostanza, secondo la Procura e il nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, i tre eredi più anziani dell’azienda – Pier Luigi e Lucia Loro Piana oltre a Maria Luisa Decol (vedova di Sergio Loro Piana), tutti accusati di dichiarazione fraudolenta e dichiarazione infedele – insieme ai rispettivi figli e al commercialista Mario Tracanella, hanno messo in piedi un sistema per evadere le imposte sulla plusvalenza realizzata grazie alla vendita miliardaria ad Arnault. L’accusa è di aver goduto illegittimamente di alcuni benefici fiscali, in particolare la “participation exemption” (l’esenzione fiscale delle plusvalenze) e l’imposta sostitutiva sulle rivalutazioni. Tecnicismi che hanno permesso di risparmiare quasi 200 milioni di tasse. I tre eredi più anziani della famiglia, allora detentori della maggioranza delle azioni, secondo la Procura hanno anche presentato perizie false per far apparire corretta la rivalutazione delle quote societarie realizzata poco prima della vendita ai francesi. Un castello di carte gestito da Tracanella, commercialista con un importante studio a Milano, indagato anche per autoriciclaggio.
Le posizioni dei singoli indagati, a quanto risulta al Fatto, non sono ancora state definite dalla Procura, che potrebbe in teoria decidere per la richiesta di archiviazione, il rinvio a giudizio o il patteggiamento. Nel frattempo è stato concluso l’accertamento fiscale avviato dall’Agenzia delle Entrate, in particolare dalla direzione generale del Piemonte e da quella provinciale di Vercelli. Dalle informazioni raccolte, i componenti della famiglia Loro Piana hanno aderito pagando al Fisco circa 195 milioni di euro. Contattati per un commento tramite i rispettivi avvocati, i tre ex azionisti di maggioranza della maison italiana non hanno risposto alle domande.