il Fatto Quotidiano, 5 marzo 2022
I conti in tasca a Zelensky
Una villa di lusso a Forte dei Marmi, nel centro balneare preferito dai russi che amano la Versilia. Sei camere da letto, quindici stanze e una grande piscina nel giardino. L’acquisto portato a termine due anni fa, per 3,8 milioni di euro, da Volodymyr Zelensky non è l’unico bene detenuto all’estero dal presidente ucraino. Oltreconfine, in posti fiscalmente molto più vantaggiosi dell’Italia, l’uomo che Vladimir Putin ha individuato come nemico pubblico numero uno ha parecchie altre attività. O almeno le aveva, sicuramente fino a poco prima di essere eletto, nel 2019, a capo del Paese. Quattro società offshore, per la precisione, di cui solo tre dichiarate pubblicamente una volta eletto. L’altra, la quarta, è rimasta sotto traccia fino a quando, nell’ottobre dell’anno scorso, è venuta a galla dopo la pubblicazione dei “Pandora Papers”.
Secondo quanto raccontato nei giorni scorsi da vari giornali italiani, la villa in Toscana di Zelensky sarebbe in affitto a 12 mila euro al mese, anche se qualcuno dice che la proprietà è stata messa in vendita. Più chiara la situazione delle fortune offshore dell’ex attore comico diventato leader politico dell’Ucraina. Descritta per la prima volta nei dettagli nell’ottobre del 2021 dal consorzio di giornalismo investigativo Icij, l’architettura societaria messa in piedi da Zelensky è emersa grazie a una mole impressionante (2,9 terabyte) di documenti interni provenienti da 13 società specializzate nella creazione di società offshore. Quando è diventato presidente, nel 2019, Zelensky ha pubblicato la sua dichiarazione patrimoniale. Ha reso noto di essere proprietario di alcune auto, case e di essere azionista insieme ad altre persone di tre società offshore. Il presidente ucraino non ha detto però che attraverso una di queste, la “Film Heritage”, registrata in Belize e controllata insieme alla moglie, era legato a un’altra catena societaria tax free, con cui per anni sono stati venduti i suoi show tv. La “Film Heritage” è infatti proprietaria del 25% della “Davegra”, registrata a Cipro, a sua volta controllante della vera società operativa, la “Maltex Multicapital Corp”, base fiscale alle Isole Vergini Britanniche. I documenti del consorzio Icij hanno dimostrato una situazione molto imbarazzante per Zelensky, che ai tempi non volle rispondere alle domande dei giornalisti. La “Maltex Multicapital Corp”, che produce e distribuisce film e prodotti per la tv in Ucraina, Russia e Bielorussia, è stata infatti al centro degli interessi di Zelensky e di quattro suoi storici amici e collaboratori: Serhiy Shefir, che ha sempre prodotto gli show in tv di Zelensky; il fratello maggiore Boris Sherif, sceneggiatore dei programmi; Ivan Bakanov, amico d’infanzia del presidente e allora direttore generale del suo studio di produzione, il Kvartal 95; infine Andriy Yakovlev, regista e produttore dello studio Kvartal 95.
L’inchiesta dell’Icij ha svelato che fino a poco prima delle elezioni del 2019, la società offshore usata per vendere prodotti tv era di proprietà, con quote uguali, di Zelensky, i due fratelli Sherif e Yakolev. Il 13 marzo del 2019, a due settimane dal primo turno delle presidenziali, Zelensky ha ceduto la sua quota ai fratelli Sherif. I documenti, ha scritto il Guardian (membro del consorzio Icij), non permettono di capire se è stata una vendita o una donazione, ma spiegano le ragioni per cui Zelensky e amici hanno creato la Maltex alle Isole Vergini Britanniche. Un motivo era “l’accumulazione dei profitti in modo fiscalmente efficace”, un altro era la “protezione legale”.
Intervistato da Occrp, altra testata del consorzio Icij, Boris Sherif ha detto che questi “schemi finanziari” sono stati creati principalmente da Bakanov per proteggere le società da “autorità e banditi”. Serhiy Sherif oggi è il primo assistente di Zelensky. Bakanov è il capo dei servizi segreti ucraini (Sbu). Attraverso questa complessa architettura offshore, tra il 2014 e il 2016 gli amici di Zelensky hanno comprato anche tre case a Londra, per un valore totale di circa 8 milioni di euro allora. Negli atti di questi acquisti immobiliari il nome di Zelensky non compare mai. Lui si è accontentato della villa da quasi 4 milioni di euro a Forte dei Marmi.