Matteo Pinci per “la Repubblica”, 5 marzo 2022
LA VOCE DEL SILENZIO DI DAN FRIEDKIN: LO AVETE MAI SENTITO? MAI UNA CONFERENZA O UN’INTERVISTA, IN COMPENSO IL PATRON GIALLOROSSO HA SILURATO FIOR DI DIRIGENTI: DA FIENGA A SCALERA, DA COSTANZO A DE SANCTIS – IL VECCHIO DAN SI FIDA SOLO DI DANIELLE SILVESTER, UNA FACTOTUM INGLESE UNDER 35, QUASI UN'ANOMALIA DI SISTEMA NELL'IPER MACHISTA MONDO DEL CALCIO… -
Dal feudo al quarto piano della sua residenza ai Parioli, Dan Friedkin sembra un'entità misteriosa. Dopo quasi 18 mesi a Roma la sua voce è ancora quella del silenzio: mai una conferenza stampa, mai un'intervista o una dichiarazione pubblica.
In compenso, in pochi mesi, ha ingaggiato e poi silurato fior di dirigenti. Stefano Scalera, cui erano state date le chiavi per progettare il futuro stadio, dopo lunghi silenzi ha deciso di rivolgersi altrove, tornando al Mef: un rapporto che non ha funzionato. Ha salutato anche Maurizio Costanzo, da settembre advisor per la comunicazione: in pochi mesi ha percepito di poter incidere poco. O nulla.
Prima aveva lasciato il Ceo Guido Fienga, dopo essere stato "la" Roma per almeno due anni. Preso a luglio, e già silurato, anche il capo della sicurezza Joel Krauss, indigesto a tutti per i suoi metodi da bodyguard americano poco adatti però all'Italia, dove nessuno può permettersi di spintonare per strada persone che hanno la sola colpa di trovarsi troppo vicine al passaggio di un mezzo del club.
Un anno fa il direttore operativo Francesco Calvo era stato liquidato con buonuscita ma è riuscito a riposizionarsi facendo ottenere a Friedkin un ruolo nell'Eca, l'associazione dei club europei: così, di proroga in proroga, è rimasto diventando uomo di fiducia del presidente. Sussurri romani vorrebbero prossimo all'uscita il direttore marketing Max Van Den Doel, ingaggiato a febbraio 2021. Ma chi lo frequenta quotidianamente nega. L'ultimo addio è quello del ds Morgan De Sanctis, ma ha poco a che fare con la proprietà. C'è però qualcuno di cui mister Friedkin non può fare a meno.
Il suo braccio destro è Danielle Silvester, una dirigente inglese under 35: non c'è aspetto della vita di Dan che lei non segua. È stabilmente a Trigoria, anche quando il proprietario della Roma vola all'estero, e riferisce su tutto: dalle disposizioni sugli inviti all'area ospitalità alle richieste che arrivano al club. Una sorta di direttrice generale e "mediatrice" dei rapporti tra il mondo di mezzo di Trigoria e il padrone americano. Unica intoccabile dell'inner circle dell'uomo che ha rilevato la Roma: quasi un'anomalia di sistema, nell'iper machista mondo del calcio.