DAGONEWS, 4 marzo 2022
COSA STA SUCCEDENDO IN RUSSIA? CHIUNQUE TRASMETTA INFORMAZIONI A CHI VIVE IN “PAESI OSTILI” RISCHIA DI ESSERE INCRIMINATO PER “TRADIMENTO ALLA NAZIONE”. PENA: 15 ANNI DI GALERA - L'INFLAZIONE E' ALLE STELLE, LA PAURA PURE: CHI MANIFESTA FINISCE IN CARCERE, NON SI POSSONO POSTARE VIDEO E SMS ANTI-PUTIN – SONO STATI BLOCCATI I MEDIA INDIPENDENTI E SI PARLA DI “MOBILITAZIONE DELLA POPOLAZIONE”, CON GLI UOMINI ABILI A COMBATTERE CHIAMATI A INDOSSARE UNA MIMETICA E A IMBRACCIARE ARMI - VIDEO - - -
Cosa sta succedendo in Russia? Mentre Putin ha affondato la tregua e non alcuna intenzione di fare un passo indietro, i russi subiscono le conseguenze delle scelte di Mad Vlad. Se nel Paese c’è una larga fetta di popolazione obnubilata dalla propaganda del Cremlino, c’è un’altra parte del Paese che assiste sotto choc, con il terrore di scendere in piazza a manifestare e con la certezza di un futuro incerto.
Ed è la paura il sentimento a cui sono relegati milioni di antiputiani che vivono nell’angoscia che un semplice messaggio che racconta ciò che accade nel Paese possa trasformarsi in un boomerang.
Da giorni viene annunciata una nuova legge che isolerebbe completamente la popolazione, tagliando le gambe a ogni possibilità di sapere cosa accade in Russia: si è annunciato, infatti, che entrerà in vigore una nuova norma secondo la quale qualsiasi informazione passata a chi vive in un “paese ostile” può configurarsi come tradimento alla nazione. Il terrore è che possa essere incriminato anche chi invia un semplice messaggio a un amico che non vive sul territorio russo.
Già adesso la Russia ha approvato una legge che modifica il Codice penale per “contenere la diffusione di “fake news” sulle forze armate russe. In due parole non c’è più la possibilità di condividere video e informazioni che non rientrano nella propaganda del Cremlino. Pena: 15 anni di carcere.
Intanto la vita quotidiana in Russia è già stravolta. Molti negozi europei e americani stanno abbassando le saracinesche. Ha chiuso il colosso Ikea, ma anche Apple e Mango hanno lasciato Mosca. Per non parlare dell’inflazione alle stelle che colpisce i generi di prima necessità e che, di questo passo, porterà la popolazione alla fame. Ma sui russi incombe anche lo spauracchio della mobilitazione della popolazione, con gli uomini abili a combattere chiamati a indossare una mimetica e a imbracciare le armi.
Per far digerire ai russi il boccone amarissimo, Putin non può che far leva sull’arma della propaganda. Nel Paese sono stati bloccati i media russi indipendenti. Il rischio è che i russi non avranno più accesso a un’informazione libera. Di contro, sui tg si giustifica l’operazione: “Stiamo liberando il popolo ucraino”. Vietato parlare di invasione, mentre in tv scorrono immagini fake di carri armati che entrano a Kiev. Un lavaggio del cervello che inizia già sui banchi di scuola.
In tutti gli istituti viene trasmesso un video in cui l’Ucraina e la Russia vengono mostrati come amici fino a quando gli ucraini non si macchiano di tradimento: “Vanya e Nikola erano amici; Vanya stava proteggendo Nikola, perché era più forte, ma poi Nikola ha avuto nuovi amici che gli hanno insegnato come ferire gli altri. Vanya ha dovuto prendere il bastone da Nikola perché nessuno si facesse male".