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 2022  marzo 04 Venerdì calendario

CHE COINCIDENZA! - DANILO IERVOLINO, L’UOMO CHE SI STA COMPRANDO “L’ESPRESSO” CON LA SUA “BFC MEDIA”, NEL 2018 FECE CAUSA AL SETTIMANALE CHIEDENDO UN RISARCIMENTO DI 38 MILIONI PER UN INCHIESTA DI NELLO TROCCHIA SULL’UNIVERSITÀ TELEMATICA PEGASO (MA LA PERSE) - IL PALLINO DELL’EDITORIA, L’ACQUISTO DELLA SALERNITANA DA LOTITO E LA STRANA CAMPAGNA ACQUISTI: C’È CHI, COME FABIO VACCARONO, HA LASCIATO UN INCARICO DA VICEPRESIDENTE IN GOOGLE ITALIA PER ANDARE A LAVORARE CON LUI… -

1 - NELLO TROCCHIA E L’ESPRESSO NON DANNEGGIARONO LA PEGASO. CHIUSA CON UN RIGETTO L’AZIONE BAVAGLIO RECORD. FNSI: ORA LA RIFORMA Graziella Di Mambro per www.articolo21.org - 3 dicembre 2021 Tra Davide e Golia, alla fine, ha vinto Davide. L’ottava sezione del Tribunale civile di Napoli ha rigettato la domanda risarcitoria pari a 38 milioni di euro avanzata dal Presidente dell’Università Telematica Pegaso contro i giornalisti Nello Trocchia e Corrado Zunino con il Gruppo Editoriale L’Espresso.

Una vicenda iniziata in sede civile ad aprile 2018 e ancor prima davanti al giudice penale. Si chiude così quella che era apparsa dal primo momento come una causa esorbitante oltre che infondata e che è diventata, adesso, l’ultima prova, la più schiacciante, dell’esistenza di azioni legali temerarie contro i giornalisti, pur legittimate dall’ordinamento vigente.

“Me lo ricordo ancora il giorno che ho letto quel fascicolo – ha commentato Nello Trocchia – e ricordo ancora meglio le cose che su di me erano scritte per sostenere la tesi che quella mia inchiesta valesse una causa risarcitoria da 38 milioni di euro. 38 milioni di euro!

Perché i giornalisti quelli bravi e famosi, non i cronisti di provincia come me, lì andavano a tenere un corso di giornalismo per le nuove leve, mentre io facevo il collaboratore a pezzo. Ricordo tutto, solo che io lo sapevo che non avevo fatto niente di eccezionale, ma neanche niente di sbagliato, avevo fatto il mio lavoro”.

La citazione per danni ha riguardato i due giornalisti (Trocchia e Zunino), i rispettivi direttori, la società editrice e a presentarla era stato Danilo Iervolino in proprio e quale presidente della Pegaso spa; oltre a Iervolino erano firmatarie della domanda risarcitoria altre 137 persone tra dipendenti e docenti della stessa università.

L’ipotesi era quelle del danno che sarebbe stato procurato tra tre articoli di cui non è stata mai accertata la portata diffamatoria, anzi all’esito di uno dei due giudizi cautelari, relativamente all’articolo del giornalista Nello Trocchia era già stato riconosciuto dal Tribunale di Napoli che i fatti descritti in esso erano tutti corrispondenti al vero. ma intanto sempre nella fase iniziale uno degli articoli contestati dall’Università Pegaso e dagli altri attori fu tolto dalla rete per ordine di un giudice.

Alla base di tutto c’è stata un’inchiesta giornalistica di Nello Trocchia sul fenomeno delle università telematiche e dunque anche sulla Pegaso. Il Consiglio di Stato, chiamato a decidere sul punto in altro procedimento, ha negato per le università telematiche la possibilità di fornire i cosiddetti TFA, ovvero i percorsi di tirocinio formativo attivo per l’abilitazione all’insegnamento nella scuola secondaria di primo e secondo grado. L’inchiesta giornalistica era allargata al complessivo fenomeno delle università telematiche e ricostruiva anche la storia dei fondatori della Pegaso.

“Ogni tanto una buona notizia – ha detto in merito alla sentenza il Presidente della Fnsi Giuseppe Giulietti – ma questa storia come tante altre ci spinge a ripetere ciò che diciamo ormai da troppi anni, ossia che non è più rinviabile una riforma legislativa contro le azioni bavaglio”.

2 - DA UNIPEGASO AL MONDO DELL’EDITORIA FINO ALLA SALERNITANA: ECCO CHI È DANILO IERVOLINO Cristiano Vella per www.ilfattoquotidiano.it

43 anni, (quasi) un “millennial” Danilo Iervolino: l’uomo che, salvo imprevisti a questo punto clamorosi, ha salvato la Salernitana dall’esclusione del campionato. Napoletano di Palma Campania, giovanissimo eppure con una storia imprenditoriale già ricca alle spalle: ha fondato l’Università telematica Pegaso, centrando un business milionario e in un certo senso proseguendo, innovandola, una tradizione di famiglia, visto che il padre aveva fondato le scuole paritarie Iervolino, molto diffuse in Campania.

Il business l’aveva annusato a soli 26 anni, dopo un viaggio negli States e cogliendo l’opportunità fornita dalla legge Moratti-Stanca che istituiva le università telematiche in Italia: la struttura fu immaginata nel 2003 in un locale piccolissimo, pochi anni dopo Unipegaso aveva 10 corsi di laurea e 58 sedi e circa 60mila studenti passati per le lezioni online.

Poi le quote della Pegaso le aveva cedute a un fondo inglese, Cvc, per un miliardo di euro: di lì l’investimento nel mondo dell’editoria acquisendo il gruppo Bfc Media, che edita tra le altre le riviste Forbes Italia, Bluerating, Private e canali televisivi come Bike, ma gli interessi sono molteplici e legati spesso alla tecnologia e alla sua evoluzione.

Giovane, italiano e per certi versi visionario: un profilo che pare essere in controtendenza rispetto a quelli delle proprietà dei club di Serie A che oggi vanno perlopiù verso fondi o presidenti stranieri (Inter, Milan, Roma, Genoa, Spezia, Venezia, Fiorentina) o a imprenditori più “esperti” (Napoli, Lazio, Udinese, Atalanta, Torino).

Del suo interesse per l’acquisizione della Salernitana si era parlato già nei mesi scorsi, tanto da spingerlo a uscire con una nota di smentita: “Non sono interessato, ma auguro ogni bene al club”, il succo del comunicato di novembre scorso. Ieri invece è spuntato il suo nome quasi a sorpresa, quando i rumors attorno al club granata puntavano decisamente in altra direzione.

La sua offerta, come anticipato ieri, è di circa 10 milioni di euro per l’acquisizione del club più una ventina per la gestione della squadra a partire dal mercato: dopo aver salvato la Salernitana dall’esclusione dalla Serie A, infatti, a Iervolino toccherà provare a conservare la categoria sul campo, impresa non facile visto che il club è ultimo con soli 8 punti totalizzati nel girone d’andata.

E oltre al mercato e alla difficile impresa che ha di fronte sul campo, le difficoltà per Iervolino si profilano anche fuori, visto l’annuncio di un fondo svizzero interessato all’acquisizione del club Granata di presentare un esposto alla Procura della Repubblica sulla cessione al giovane imprenditore napoletano.

Ma Iervolino parla da presidente, e ai tifosi dice: “E’ con grande emozione che annuncio l’acquisizione della Salernitana 1919. Salerno e i suoi tifosi meritano una squadra competitiva. Credo fortemente che il progetto di rilancio della squadra che stiamo predisponendo garantirà equilibrio e stabilità alla società.

Assicuro il massimo impegno per costruire un futuro duraturo e ricco di soddisfazioni per la città e per la sua straordinaria tifoseria. E’ con questi auspici che, insieme, accogliamo con fiducia il nuovo anno. Auguri a Salerno, evviva i granata”.

E parlando di se e dei suoi punti di riferimento, Iervolino ama citare Don Milani: “Bisogna che ci sentiamo tutti parte del cambiamento e della speranza, contribuendo ognuno secondo le proprie possibilità e le proprie inclinazioni a ricostruire laddove qualcosa si è spezzato. Perché, come diceva don Milani ‘non serve avere le mani pulite se poi si tengono in tasca’” e lui ha deciso di contribuire, diventando (buona) parte delle speranze dei tifosi della Salernitana.