PrimaComunicazione, 4 marzo 2022
Gedi vende L’Espresso a Bfc Media
È da mesi che gira la notizia dell’intenzione dì Gedi dì liberarsi de L’Espresso, la storica testata settimanale nata nel 1955 che ha dato origine al gruppo fondato da Carlo Caracciolo, Eugenio Scalfari, appunto L’Editoriale L’Espresso diventato poi Editoriale La Repubblica e poi Gedi.
E sono settimane che si parla di BFC Media come possibile acquirente. Tutto vero. La trattativa è in corso, ma non ancora definita.
BFC Media, quotata in Borsa all’Aim Italia, fondata come Blu Financial Communication nel 1995 da Denis Masetti, che ne è tuttora presidente, è un gruppo editoriale specializzato in informazione su personal business e prodotti finanziari, edita i mensili Forbes, Bluerating, Private, Asset Class, COSMO, Bike, Robb Report e il trisettimanale Trotto&Turf; e gestisce i canali televisivi BFC (satellite, streaming), Bike (Sky, HbbTV, streaming) e EQUOS TV (HbbTV, streaming).
E ha strategie di espansione da quando la maggioranza è stata acquisita da Danilo Iervolino fondatore dell’università on line Pegaso, recentemente venduta al Fondo CVC per un miliardo e mezzo di euro.
Gedi segue insomma la strategia iniziata dalla Mondadori dì cedere i periodici che non ritiene più interessanti e sostenibili a piccoli editori, incentivandoli con una dote purché si prendano l’onere dì gestire testate in passivo cronico come Panorama, ceduto a Maurizio Belpietro editore de La Verità.
Adesso è arrivato il turno de L’Espresso. Sicuramente il passaggio non sarà indolore, come è successo con Panorama, perché la numerosa redazione della testata che ha ancora una forte reputazione politica a sinistra, venderà cara la pelle chiamando alla mobilitazione i giornalisti del gruppo, lettori, rappresentanti della politica e della cultura.