Corriere della Sera, 4 marzo 2022
Intervista a Ron Moss. Compie 70 anni
Esiste un universo in cui tutto è possibile, in cui ogni relazione – suocera con genero, cognate con cognati, nipoti con zii – è lecita e dove perfino le resurrezioni sono contemplate. Anche il tempo, in Beautiful, è un concetto sospeso, con neonati che diventano adulti nel giro di qualche episodio e adulti che restano tali, senza mai invecchiare, anche per decenni. Per questo fa una discreta impressione sapere che oggi uno dei pionieri di quell’universo, Ronn Moss, l’iconico Ridge Forrester (ha interpretato quel ruolo per 25 anni, fino al 2012: senza di lui quella soap non sarebbe stata la stessa) compie 70 anni.
Che effetto le fa questa cifra tonda?
«Devo ammettere che, per quanto posso, cerco di vivere ogni giorno come se fosse il mio compleanno: sono sempre molto grato per tutto quello che mi succede e apprezzo ogni momento».
Lei sembra aver vissuto due vite: quella legata al suo personaggio più famoso e quella in cui ha iniziato a fare ciò che ama davvero. È così?
«In realtà vivevo due vite anche quando ero Ridge. Ogni giorno per me c’era la vita di Ridge e poi quella di Ronn. Ora posso passare più tempo a vivere la mia vita come voglio. Una vita bellissima, con amore, musica, film, amici, vino e la stupenda Puglia, che è ormai la mia seconda casa».
Ha appena comprato una masseria lì, dove organizzerà anche diversi eventi, compresi matrimoni... per futuri sposi poco scaramantici visti i suoi trascorsi sul set?
«Beh, diciamo che conosco l’argomento molto bene (Ridge nella soap è arrivato a quota 13 matrimoni, ndr.). Posso essere considerato a tutti gli effetti un super esperto, meglio di così...».
Perché il personaggio di Ridge è entrato così tanto nel cuore delle persone?
«Ho sempre lasciato che le persone che amavano “il mio” Ridge rispondessero a questa domanda da sole. Non spetta a me definire le esperienze degli altri. Personalmente, sono solo grato per aver potuto condividere tutto questo insieme a tanta gente e per così tanto tempo. Forse possiamo continuare questo rapporto attraverso diversi canali creativi ora. Sono fiducioso».
È rimasto in contatto con il resto del cast di «Beautiful»?
«No. Sfortunatamente non ho più visto né più parlato con nessuno. Credo dipenda dal fatto che abbiamo tutti vite diverse ora. Mi mancano molte delle persone di Beautiful perché all’epoca eravamo davvero una grande famiglia. Ma la vita accade quando siamo impegnati a fare altri progetti. Non ho nemmeno più visto la soap: non guardo affatto la tv, in effetti».
Se potesse tornare indietro cambierebbe qualcosa della sua carriera?
«Dipende, se potessi tornare indietro con la consapevolezza di oggi sì, assolutamente. Cercherei di prendere alcune decisioni diverse, cambiando quelle che non mi hanno portato sulla strada che avrei preferito. Ho imparato la lezione».
È molto amato anche per il suo aspetto. Quando si è delle icone è più complesso invecchiare?
«Non sono mai stato un tipo che passa la vita davanti allo specchio, a dire il vero. Nemmeno in passato. Prendo tutto così com’è, del resto diventiamo tutti un po’ più vecchi ogni giorno. Si spera però che sia anche un po’ più saggio. Il tempo lo dirà».
A breve tornerà a esibirsi in pubblico con la sua tournée. Cosa prova quando canta?
«È ogni volta un’esperienza unica. Ti permette di “vivere il momento” e per me questo è tutto. Quando riesco a condividere la vibrazione della musica con tante persone, esibendomi dal vivo, provo una sensazione straordinaria. Vedo il sorriso che porta sui volti di chi mi ascolta e non c’è niente di più bello».
E il cinema?
«A breve uscirà il mio nuovo film, Viaggio a sorpresa, che vede nel cast anche Lino Banfi. E poi sto ponendo le basi del prossimo: un western girato tra l’Italia, la Bulgaria e gli Stati Uniti».
Come festeggerà oggi?
«Festeggerò in Italia, con una bella festa nella mia masseria, dove ho invitato diversi amici per trascorrere la giornata assieme. Faremo anche una proiezione in anteprima del film».
Il regalo che vorrebbe?
«Sembra banale ma mai come oggi la pace nel mondo».