La Stampa, Corriere, 4 marzo 2022
Le confessioni di Melinda (ex Gates)
Maria Corbi per la Stampa
Anche i ricchi piangono, certo. Ma diciamo che per loro è più facile asciugarsi le lacrime. Come lo è per Melinda French, ex moglie di Bill Gates che ha confidato alle telecamere della Cbs, complice la conduttrice del programma del mattino Gayle King, quanto sia stata dura dire addio a suo marito (anche se non ai suoi soldi). «Ci sono stati giorni in cui ho pianto tantissimo, giorni in cui ero letteralmente sdraiata sul pavimento o sul tappeto, pensando: “Come può essere successo? Come farò a rialzarmi? Come farò ad andare avanti?” E giorni in cui ero arrabbiata», ha detto Melinda. Domande che suonano retoriche. Perché gli amori finiscono causa tradimenti (di lui in questo caso) e per il logorio del tempo. E, per rialzarsi e andare, svariate decine di miliardi nel portafoglio aiutano parecchio. Difficile empatizzare con chi nella vita ha in qualche modo vinto il Supernalotto, anche se si tratta di una persona in gamba, impegnata in cause altruiste, come Melinda. Le ferite dell’animo non si possono ricucire semplicemente con un assegno, ma può andare peggio. Ossia perdere un amore e non avere una sicurezza economica. Quindi, dai Melinda ce la puoi fare. Dolore e rabbia, fedeli compagni di questi mesi, «fanno parte dell’elaborazione del lutto», come hai detto tu. «Stai soffrendo per la perdita di qualcosa che pensavi che avresti avuto per tutta la vita. Sono cose dolorose».
Una storia d’amore maturata in azienda, negli anni esaltanti della rivoluzione informatica. Dopo sette anni di fidanzamento, nel 1994, Bill e Melinda si sposano alle Hawaii. La famiglia cresce e lei decide di dedicarsi ai tre figli Jennifer, Phoebe, Rory. Fino al 2006 con l’impegno nella Bill e Melinda Gates Foundation, che diventa un punto di riferimento nel campo della sanità pubblica, dell’ambientalismo, nella lotta al climate change. A maggio 2021 l’annuncio via social della fine del loro matrimonio, con un tweet di Bill Gates che spiegava le ragioni dell’addio: «Dopo molte riflessioni e un sacco di lavoro sulla nostra relazione, abbiamo deciso di terminare il nostro matrimonio. In 27 anni abbiamo cresciuto tre figli incredibili e costruito una fondazione che opera in tutto il mondo per consentire alle persone di condurre una vita produttiva, in salute. Continuiamo a condividere la fede in questa missione e continueremo il nostro lavoro insieme nella fondazione, ma non crediamo più che potremo crescere insieme come coppia nella prossima fase delle nostre vite». Divorzio che avrà effetto anche sulla fondazione perché la ex signora Gates utilizzerà gran parte del suo patrimonio per finanziare nuovi progetti.
Oggi Melinda ammette, anche se tra le righe e con classe, il tradimento del marito, che sarebbe avvenuto nel 2000 con una collaboratrice: «Credo nel perdono, perciò pensavo che avessimo risolto quella faccenda. Non è stato un momento e non è successo qualcosa di specifico. Sono solo arrivata a un punto in cui ne ho avuto abbastanza e ho capito che non era salutare per me e non potevo fidarmi di quello che avevamo».
Non poteva fidarsi di un uomo che aveva frequentato assiduamente Jeffrey Epstein, il finanziere trovato morto il 10 agosto 2019 nella cella del carcere di New York accusato di abusi, sfruttamento della prostituzione e traffico di minori. «Epstein era ripugnante – ha detto Melinda alla Cbs –. Era il male fatto persona. Dopo l’incontro ho avuto gli incubi. Ho il cuore a pezzi per quelle donne». «È stato un errore», ha ammesso Bill Gates spiegando che quegli incontri avevano il fine di raccogliere più fondi per le sue cause filantropiche. Una leggerezza inaccettabile per un’avvocatessa che si batte per la tutela delle donne. E che non poteva giustificare una tale leggerezza, soprattutto in quel momento, quando la scure del Me Too non faceva prigionieri. E in cui andava in stampa il suo libro The Moment of Lift: How Empowering Women Changes the World.
Già nel 2019 Melinda si era rivolta a un avvocato. Ma nella bufera «delle molestie» le mail inviate dal marito per invitare a cena delle dipendenti, ma anche la sua relazione con un’impiegata assumevano un significato ben diverso dal semplice tradimento. Anche se Melinda, colta evidentemente da amnesia, si dimenticò che anche lei quando Bill in un parcheggio le chiese di uscire era una sua impiegata, product manager della Microsoft (lui ne era Ceo). Ad agosto 2021 il divorzio, dopo 27 anni di matrimonio, è stato firmato. E dopo 6 mesi Melinda inaugura con questa intervista il nuovo corso, la fine del «lutto», con tempi di ripresa tutto sommato rapidi: «Ho cominciato questo viaggio di guarigione e ho iniziato a sentire che stavo riuscendo a voltare pagina. È il 2022 e sono entusiasta di scoprire cosa mi riserverà la vita». —
Matteo Persivale per il Corriere
«Molte lacrime, per molti giorni». Il divorzio da 60 miliardi di dollari tra Bill Gates e Melinda French Gates è per forza di cose un divorzio molto speciale ma è anche, nella sua banalità, un divorzio molto normale. Le liti, la distanza sempre più grande tra due persone che hanno vissuto insieme per quasi metà delle loro vite (27 anni), i tradimenti, la disperazione, la ricerca di una nuova normalità.
French Gates dal momento dell’annuncio del divorzio, nell’agosto dell’anno scorso, si era limitata a brevi comunicati: ieri mattina però ha parlato a lungo con Gayle King della Cbs. L’impatto emotivo del divorzio da Bill è stato drammatico: «C’erano giorni di rabbia, fa parte del normale processo di elaborazione del lutto. Stai soffrendo per la perdita di qualcosa che pensavi di avere, e che pensavi di avere per tutta la vita. Sono momenti molto dolorosi. È un percorso, complicato, verso la guarigione».
L’ex marito aveva ammesso un tradimento, avvenuto nel 2000 (con una donna che lavorava per Microsoft, come peraltro lavorava per Microsoft anche Melinda quando avevano cominciato a frequentarsi). French Gates non esclude che di tradimenti ce ne siano stati altri («È una domanda alla quale dovrebbe rispondere lui: io sono stata impegnata al 100% nel nostro matrimonio dal primo all’ultimo giorno. Non c’è stato un momento specifico che mi ha fatto dubitare di lui, ma alla fine non c’era più fiducia»), ma si è espressa con insolita durezza su un’altra questione molto delicata: la frequentazione di Bill con il miliardario pedofilo Jeffrey Epstein (trovato morto nella sua cella a New York nel 2019: per le autorità fu suicidio).
Non mi è mai piaciuto che Bill avesse incontri con Epstein L’ho visto una volta: un essere ripugnante, la malvagità personifi-cata. Vederlo
mi ha fatto venire gli incubi
«No, non mi è piaciuto che Bill avesse incontri con Jeffrey Epstein. Ero stata molto chiara con lui. Ho anche incontrato Epstein, soltanto una volta. Volevo vedere chi fosse davvero quest’uomo e me ne sono pentita immediatamente. Era un essere ripugnante, la malvagità personificata. Dopo quell’incontro, ho avuto degli incubi. Ecco perché mi fa stare così male il pensiero delle giovani donne delle quali abusò. Che cosa terribile».
Bill Gates, è doveroso ricordare, non è stato accusato di nulla dalle giovani donne che lavoravano nelle varie ville di Epstein, al contrario di quanto è accaduto a altri amici famosi come il principe Andrea e il giurista di Harvard Alan Dershowitz. Resta comunque impressionante l’incoscienza della scelta di frequentare un personaggio così discusso e già condannato in Florida per rapporti con minorenni. Alla Cbs, Gates ha inviato una dichiarazione: «Mi sono amaramente pentito di aver frequentato Epstein, ho commesso un grosso errore di giudizio».
Con Bill abbiamo un rapporto di lavoro Siamo al punto di un rapporto amichevole «Amici» è una parola diversa Forse nel tempo, ma c’è ancora un processo di guarigio-ne in corso
French Gates ha confessato di aver pianto, «a terra, con la faccia sul pavimento» per il dolore mentre il suo matrimonio si stava deteriorando. E dice che ora sta timidamente cominciando a frequentare altre persone: «È un processo interessante». Si è detta «davvero entusiasta di ciò che accadrà nella mia vita, mi sento come se stessi voltando pagina». Cosa rimane del rapporto con Bill, con il quale ha tre figli? «Abbiamo certamente un rapporto di lavoro. Siamo al punto di un rapporto amichevole. “Amici” è una parola diversa, per me. Potrebbe succedere nel tempo, ma da parte mia c’è ancora un processo di guarigione in corso. Gli auguro cose belle: di certo non gli auguro alcun male. Abbiamo un rapporto di lavoro produttivo e penso che continuerà». La fondazione benefica Bill & Melinda Gates continua a funzionare ma lei è più impegnata nella sua Pivotal Ventures, che sostiene progetti femminili, con sede a Seattle, dove ha rilasciato l’intervista alla Cbs.