ItaliaOggi, 4 marzo 2022
Periscopio
Quando Putin parla di atomica, sa benissimo che in Europa sono disponibili atomiche tattiche che sono in grado di fare molto male. La Russia sa che ci sarebbe una risposta. Domenico Rossi già generale di corpo d’armata dell’Esercito. Alessandra Ricciardi (ItaliaOggi).
Putin è il loro dittatore e se li metti con le spalle al muro della realtà, loro si salvano con le fughe oniriche: l’Ucraina è in guerra da otto anni e nessuno diceva niente. Compresi loro. Max del Papa. ItaliaOggi.
Putin è riuscito nell’impresa di ricompattare, ma soprattutto di rivitalizzare quell’Occidente che sembrava un ventre molle fra le due superpotenze di oggi, gli Usa e la Cina. Putin non si aspettava la resistenza degli ucraini ma meno ancora la mobilitazione e perfino il riarmo dell’Europa. Quei valori che credevamo ci avessero rammolliti (la democrazia e la pace) sono diventati ideali per cui vale la pena di combattere. Ecco perché ora Putin minaccia la follia della bomba atomica: perché è in difficoltà. Michele Brambilla. QN.
I russi non volevano e non sono d’accordo su questa aggressione che sparge il sangue di un popolo fratello, fatto spesso di parenti veri e propri. Non hanno gradito l’ignobile inganno di far partire per il fronte le reclute diciottenni, raccontando loro la frottola della esercitazione sul campo. Non hanno gradito i circa cinquemila morti fra questi ragazzi, derubati della vita dai loro ufficiali superiori. Non hanno gradito un isolamento che fra sei mesi peserà come un macigno sulle vite di 146 milioni di russi. Gianni de Felice. (ItaliaOggi).
Nel marzo del ’91, il premier britannico John Major in visita a Mosca garantì: Polonia, Ungheria e Repubblica Céca non entreranno mai nella Nato. Entrarono nel ’97, e Jeltsin furente si difese: fui costretto con la forza. Putin non stima Boris e ricorda: «Siamo stati truffati in modo vergognoso». Tutto chiaro? Ma oggi gli Stati Uniti sostengono che le promesse, anzi gli accordi, furono fatti all’Unione Sovietica, e non alla Russia. Roberto Giardina. (ItaliaOggi).
I pessimisti dicono che dopo aver regolato la questione Ucraina, Putin tenterà di fare la stessa cosa con Estonia, Lettonia e Lituania, i primi a gettarsi tra le braccia della Nato dopo lo scioglimento dell’Urss. Non a caso il segretario generale della Nato, Stoltenberg, ha detto: «La Crimea non è l’unico obiettivo di Mosca». Noi non ci crederemo fino all’ultimo istante perché si tratta di Paesi Nato e la Nato sarebbe obbligata a intervenire. Ma siamo sicuri che al momento opportuno non si alzerebbe qualcuno a dire: vale la pena di morire per Tallinn? Bruno Vespa. QN.
C’è da vedere se l’establishment russo, nato all’ombra dell’Occidente e sviluppatosi nella corruzione del regime e in una certa libertà d’intrapresa sia disposto o meno a giocarsi tutto in una guerra economico-finanziaria. Domenico Cacopardo. (ItaliaOggi).
Quelle sanzioni investiranno i commerci con le due regioni ucraine secessioniste. Pressoché nulli. Il gasdotto Nord Stream 2 non avrà la ’’certificazione’’ tedesca. Politici, oligarchi, banchieri non potranno viaggiare. Pazienza. La finale della Champions League forse non si svolgerà a San Pietroburgo. C’è sempre la tv. Di Maio dice in Parlamento che le sanzioni devono «fungere da deterrente contro ulteriori azioni militari...». Quali? L’occupazione integrale dell’Ucraina? Putin non ne ha bisogno. A Kiev anche senza carri armati mira a imporre un suo presidente e avere la sicurezza che la Nato, dopo averlo accerchiato, non si prenderà anche questa regione che per storia, etnia, lingua, è russa almeno a metà. La grande maggioranza dei russi è con lui. Cesare De Carlo. QN.
Ci sono situazioni di fatto, talora da molti lustri, che attestano quanto la realtà politica prevalga sul teorico diritto internazionale. Si prenda Cipro: è uno Stato membro dell’Ue e di vari organismi internazionali, però una larga fetta del suo territorio costituisce la Repubblica turca di Cipro del Nord, che la Turchia vi ha costituito restando unico Stato a riconoscerla. Sarebbe come se dall’Italia, fondatrice dell’Ue, fosse smembrata la Sicilia, occupata militarmente dalla Tunisia e costituita in Stato riconosciuto dalla sola Tunisia. Si guardi il Kosovo, ammesso da un membro dell’Onu su due, ma privo di una caratura internazionale considerata valida. Marco Bertoncini. ItaliaOggi.
Si insiste sulle rinnovabili ma servono a produrre elettricità, che pesa sui nostri consumi solo per il 20%, il resto è da olio, gas, carbone, benzina, gasolio. L’auto elettrica, per esempio, certo sarà un successo, ma ha bisogno di 20 anni prima di diventare una realtà diffusa.. La transizione ecologica è giusta ma ha non è una bacchetta magica che risolve tutti i problemi. Chicco Testa (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.
Il Pd si era schierato coi No-Triv pentastellati ma adesso, facendo il dietrofront, anche il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, guida il drappello degli amministratori locali che non solo sono favorevoli al provvedimento del ministro ma pure lo sollecitano a stringere i tempi. Carlo Valentini. ItaliaOggi.
Ci sono «le intercettazioni in cui un magistrato dice che Salvini è innocente ma bisogna attaccarlo» (à la guerre comme à la guerre). C’è, alla fine del romanzo, l’«incredibile» destino «dolceamaro» di Luca Palamara: «Dolce, perché è diventato uno scrittore di successo (…) e medita una carriera politica. Amaro, perché è stato radiato dalla magistratura». Anche se «ben più amara» dice Carlo Nordio nel suo ultimo libro «è stata la condotta del Csm. La condotta di quest’organo è infatti pericolosamente simile a quella del generale Fromm, che la sera del 20 luglio 1944, quando fu evidente il fallimento dell’attentato a Hitler, convocò in tutta fretta una corte marziale, condannò a morte e fece fucilare il colonnello von Stauffenberg e altri congiurati. Fromm non cercava giustizia, ma solo impunità. Temeva che questi ufficiali rivelassero che anche lui faceva parte del complotto. Alla fine fu eliminato anche lui». Diego Gabutti, ItaliaOggi.
Che significato ha oggi il Carnevale in un mondo che viaggia a velocità iperbolica? Chi è che digiuna più? Forse qualcuno, maledicendo l’ultimo dietologo a cui si è dato retta. Pian piano è affiorato il lato triste del Carnevale, la malinconia del coriandolo che rimane in terra e che viene spazzato via, le mascherine che ti ballano intorno, come alle corti dei re del passato, per farti ridere quando tu invece hai preso una botta di gas o di luce nel coppino e non sai come fare. Giorgio Comaschi. QN.
Vittoria mi lascia pensare e dire tutto ciò che vuole. Roberto Gervaso.