ItaliaOggi, 4 marzo 2022
GLi Usa uccidono gli squali perché sono buoni
Ue maggiore esportatrice di pinne di squalo in Asia
L’Europa è la maggiore esportatrice di pinne di squalo in Asia dove sono considerate una vera prelibatezza culinaria e venduta a peso d’oro. Ma questo commercio sta mettendo a rischio di estinzione i predatori del mare anche a causa della pratica dello «spinnamento», (tagliare le pinne agli squali vivi per poi rigettarli in mare destinandoli così a morte sicura). Un massacro di 70 milioni di esemplari l’anno che un milione di persone ha chiesto di bloccare firmando una petizione appena presentata alla Commissione europea.
Un rapporto dell’Ifaw (organizzazione no profit per il benessere e la conservazione degli animali che ha sede negli Stati Uniti) ha rivelato che i Paesi europei (Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Francia e Italia in testa) dominano la metà del commercio asiatico di pinne di squalo. Lo studio sul ruolo della Ue nel commercio mondiale di squali, ha rilevato che 188.368 tonnellate di prodotti derivati dalle pinne di squalo sono stati importati dalle province di Hong Kong, Singapore e Taiwan dal 2003 al 2020. Dalla Ue è arrivato il 28%, cioè circa 53.407 tonnellate.
In particolare, la Spagna è la maggiore fornitrice di pinne di squalo con 51 mila tonnellate esportate dal 2003 al 2020 sui mercati di Hong Kong, Singapore e Taiwan secondo il report di Ifaw che ha evidenziato anche che dal 2017 la percentuale di esportazioni della Ue verso questi paesi è stata del 45% nel 2020, mentre quasi un terzo delle specie di squali è in via di estinzione, secondo lo studio di Ifaw.