Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  marzo 04 Venerdì calendario

“UNA ROBA DA MINORATI MENTALI” – DOPO GERGIEV COSTRETTO A LASCIARE LA SCALA (E CANCELLATO ANCHE DALL'OPERA FESTIVAL DI MACERATA), LA SOPRANO ANNA NETREBKO VIENE BANDITA DAL METROPOLITAN DI NEW YORK PER DUE ANNI PER IL SOSTEGNO A PUTIN. SGARBI SI INCAZZA: “UNA FOLLIA. E’ RAZZISMO CULTURALE. METTERE AL BANDO LA CULTURA RUSSA PER LA GUERRA IN UCRAINA? SONO TUTTI FUORI DI TESTA. E' COME SE METTESSIMO AL BANDO PIRANDELLO PERCHE' ERA FASCISTA..." -

«Minorati mentali. Sono tutti fuori di testa. Ma come si fa a prendersela con direttori d’orchestra oppure con grandissimi autori della letteratura mondiale per colpa della guerra tra Russia e Ucraina?».  Vittorio Sgarbi non le manda certo a dire. I suoi giudizi sono come una lama di scimitarra. Tagliano a fette, non lasciano scampo.

Anna Netrebko, la soprano russa super star, non si esibirà più al Metropolitan Opera di New York.... E anche alla Scala di Milano. «Follia, azioni da minorati mentali».

Vale anche per il caso del direttore d’orchestra russo Gergiev, cui il sindaco di Milano, Beppe Sala, aveva chiesto di condannare la guerra? «Vergognoso, è razzismo culturale». 

Si Spieghi.  «Siamo di fronte a situazioni inconcepibili. È come se mettessimo al bando Pirandello perché era fascista». 

Oppure? «Non leggere Platone perché all’epoca, in Grecia, c’erano i colonnelli. Roba da matti». 

Però si possono prendere le distanze dalla guerra.  «Certo. Ma Putin è abbagliato dall’idea della Grande Russia. E comunque non è mettendo al bando chi fa cultura che si risolve una crisi come quella che stiamo vivendo. Bisogna solo far tacere le armi». 

Restando a guardare, solo perché si fa parte del mondo della cultura? «E che colpa ne ha Dostojevski? La cultura e l’arte sono patrimonio di tutti. Sospendere un corso di letteratura sul grande autore russo Dostojevski è un atto gratuito di provocazione».  Non ha alcun senso?  «E me lo domanda? Qui siamo arrivati alla finta resa dei conti “retroattiva”. Quando Dostojevski ha scritto, di certo non immaginava di poter essere veicolo di propaganda di Putin...». 

Si è capito in ritardo l’errore di sospendere un corso universitario? «Alla Bicocca hanno dovuto fare precipitosamente retromarcia, riportando in auge il corso del prof su Dostojevski. E finirà tutto nella merda pure per la vicenda del “niet” alla Scala».

Cioè?  «Se dovessero annullare una mia conferenza per motivi ideologici, farei subito causa chiedendo un sostanzioso risarcimento. Anche il maestro Gergiev farà così, alla fine bisognerà pagarlo profumatamente». 

Al Salone di libro di Torino niente delegazioni ufficiali, ma non saranno boicottati libri o autori russi. Va meglio così? «Nient’affatto. Allora bisognava bruciare l’opera del Manzoni perché in Italia c’era il Duce». 

Lo sport però ha messo al bando le nazionali e le squadre della Russia. È giusto? «Dico solo che alle recenti Olimpiadi di Pechino sono andati tutti i Paesi. Eppure in Cina c’è un regime, una dittatura. E vogliamo parlare dei talebani, lasciati tranquillamente al potere?».





ANNA NETREBKO Da corriere.it

Anna Netrebko non si esibirà più al Met per le due prossime stagioni almeno. La soprano si è ritirata dai suoi futuri impegni al Metropolitan Opera piuttosto che mettere in discussione il suo sostegno al presidente russo Vladimir Putin. «È una grande perdita artistica per il Met e per l’opera», ha dichiarato il direttore generale del Met Peter Gelb. «Anna è una delle più grandi cantanti nella storia del Met, ma con Putin che ha ucciso vittime innocenti in Ucraina, non c’era modo di andare avanti».



Netrebko nei giorni scorsi aveva già annunciato la decisione di sospendere momentaneamente l’attività artistica, rinunciando ai prossimi impegni: «Questo non è per me il momento di fare musica e di salire in palcoscenico. Ho quindi deciso per il momento di fare un passo indietro dai miei impegni artistici. È una decisione estremamente difficile per me ma so che il mio pubblico potrà capirla e rispettarla». La cantante il 9 marzo era attesa alla Scala per la Adriana Lecouvreur ma non verrà. Sui suoi profili social ha scritto: «Come ho già detto mi sono opposta a questa insensata guerra di aggressione e mi sto appellando alla Russia per mettere subito fine alla guerra, per salvarci tutti. Abbiamo bisogno di pace, subito».



Il direttore filo Putin Nella mattinata del 24 febbraio, all’alba dell’invasione del territorio ucraino da parte dell’esercito russo, il sovrintendente e il sindaco Beppe Sala (che è anche presidente della Fondazione Scala), avevano scritto a Valery Gergiev una lettera «invitandolo a pronunciarsi in favore della risoluzione pacifica delle controversie, in linea con il dettato della nostra Costituzione. Non avendo ricevuto risposta a sei giorni di distanza, e a tre dalla prossima rappresentazione, risulta inevitabile una diversa soluzione». Il direttore è stato quindi sostituito con il 27enne Timur Zangiev.