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 2022  marzo 03 Giovedì calendario

Biografia di Eleonora d’Aquitania

Il 31 marzo 1204 moriva, con ogni probabilità nell’abbazia di Fontevraud, l’indomita e colta Eleonora d’Aquitania. Aliénor d’Aquitaine secondo la langue d’oc (la lingua d’oc, il provenzale della Linguadoca), francesizzato in Éléonore o Éléanor d’Aquitaine, secondo la langue d’oïl (la lingua del nord). L’originalità di questa sovrana è dimostrata anche dal fatto che la sua statua funebre a Fontevraud la raffigura mentre legge un libro, distesa. Su quella che è stata la regina dei trovatori sono stati scritti articoli, biografie, nonché Il leone d’inverno di James Goldman, da cui è stato tratto un film con Katharine Hepburn e Peter O’Toole.
L’EDUCAZIONEEleonora nasce verosimilmente nel 1122 a Bordeaux, in Francia. Suo nonno è Guglielmo IX d’Aquitania, famoso troubadour, uno dei poeti, musici, menestrelli e cantastorie dell’epoca. Il padre è Guglielmo X il Tolosano, duca d’Aquitania e di Guascogna, conte di Poitiers; la madre è Aénor di Châtellerault. Entrambi i genitori muoiono, come il fratello, nel 1137 circa (o prima), per cui Eleonora eredita l’immenso ducato d’Aquitania, che si trova fra la Loira e i Pirenei. All’epoca non esiste la Francia come la conosciamo: quel territorio è la provincia più grande e ricca del Regno, ma non è un feudo della Corona. La giovane (che entra in possesso anche delle altre terre) riceve un’educazione approfondita: latino, matematica, lettere, musica, danza, canto. Monta a cavallo e caccia. Viene fatta sposare, il 22 luglio 1137, con il futuro Luigi VII, pio e noioso. Gli sposi vengono incoronati duchi d’Aquitania, poi sovrani di Francia. Eleonora ama l’eleganza, il lusso, i bei vestiti, le tappezzerie, i gioielli, i profumi. Trasforma la corte in un raffinato centro mondano e culturale, dove vengono invitati i troubadours, che celebrano l’amor cortese. La Francia meridionale, del resto, è assai più vivace, brillante e libera di quella bigotta, fredda e moralista del nord. I cortigiani, però, si scandalizzano.
LA CROCIATALa regina prende molte iniziative politiche, non sempre sagge. Si mette contro il papa, che getta l’interdetto sul paese. Ad aiutarla a riconciliarsi con lui è Bernardo di Chiaravalle. Eleonora convince quindi Luigi VII a prendere parte alla Seconda crociata del 1147, a cui va lei stessa. Narra la leggenda che si sia presentata da Bernardo di Chiaravalle vestita da amazzone, passando fra la folla su un cavallo bianco. Pare, inoltre, che alla Crociata partecipino donne armate, anche se non combattono. Nel corso del viaggio, il rapporto fra gli sposi peggiora. Lei è stanca tanto che, secondo alcuni, intreccia una relazione con lo zio Raimondo di Poitiers, che morirà in battaglia. La Crociata ha esiti fallimentari; i coniugi tornano indietro su navi diverse. Hanno comunque due figlie, Maria e Alice. Nel marzo 1152, grazie a un cavillo, il matrimonio viene annullato: le figlie, legittime, rimangono alla corte di Francia. L’Aquitania, la Guascogna e la contea di Poitiers tornano a Eleonora. Il 18 maggio 1152, questa sposa Enrico Plantageneto (più giovane di undici anni), duca di Normandia, a cui porta in dote i territori. Il 19 dicembre 1154, gli sposi sono incoronati sovrani d’Inghilterra. Avranno cinque maschi e tre femmine, ma il loro rapporto sarà conflittuale. Enrico II non è un uomo fedele. Famosa è la sua storia sentimentale con Rosamund Clifford, che secondo la leggenda nera Eleonora farà morire con una coppa di veleno. Nel 1169, Enrico II manda la moglie in Aquitania con il titolo di duchessa e lei governa in modo autonomo, amministrando la giustizia personalmente. Fa anche venire il figlio preferito, il futuro Riccardo Cuor di Leone che, insieme al fratello Giovanni Senza terra, verrà raccontato da Walter Scott in Robin Hood e poi da Disney nel cartoon. Il palazzo di Poitou è il fulcro della civiltà occitana, dove si riuniscono poeti, intellettuali, musicisti, artisti. Nel 1170, Eleonora e la figlia Maria scrivono un Codice d’amore, con 31 articoli dove sono dipinti gli ideali femminili.
LA MORTEA causa di litigi dinastici, Eleonora fomenta tre dei maschi contro il padre; fugge vestita da uomo, ma viene catturata e imprigionata per molti anni. Nel 1189 Enrico II muore (durante il suo regno viene assassinato Thomas Becket, arcivescovo di Canterbury); sale al trono Riccardo I, che fa liberare la madre. Dopodiché, il sovrano parte per la Terza crociata e nomina Eleonora reggente. Costei riesce a sventare un complotto dell’altro figlio, Giovanni, che vuole usurpare il trono. Quando, nel 1192, Riccardo – che sta tornando – viene rapito dall’imperatore Enrico VI, è la madre a mettere insieme l’immenso riscatto per liberarlo. Nell’ultima fase, la sovrana si ritira a Fontevraud, di cui è mecenate. Molti dei suoi figli sono scomparsi (ma Giovanni diviene un autorevole re, quello della Magna Charta) quando lei muore a ottantadue anni. Un’altra dimostrazione che il Medioevo, epoca difficile per le donne, ha anche avuto grandi figure femminili. Secondo Georges Duby, medievalista citato da Storica, quello di Eleonora fu il secolo delle ereditiere.