ItaliaOggi, 3 marzo 2022
Può tornare la naja in Germania
La festa delle forze armate, il quattro novembre, all’ ambasciata italiana a Berlino, è la più amata dagli addetti militari. Perché il buffet è ottimo, dalle pizzette ai supplì, dai vini ai dolci. In fila con il piatto in mano, i militari tedeschi sono i meno eleganti, le uniformi hanno colori mosci, niente a che vedere con i nostri ufficiali, o quelli francesi. La divisa non ha più fascino in Germania, colpa di Hitler e del III Reich. Nei film di Hollywood le SS vestono di nero anche sul campo di battaglia, peccato che quella fosse l?abito di gala, come mostrare i militari in smoking. Inutile pretendere verità storica dai registi americani.
La divisa non ha più fascino in Germania. Difficile vedere soldati o ufficiali in uniforme per strada in libera uscita. Ed è sempre più difficile trovare giovani volontari, uomini o donne. Ora, con la guerra in Ucraina, si pensa a tornare alla leva obbligatoria, abolita nel 2011 dopo 55 anni dal cristianosociale Karl-Theodor von un zu Guttenberg, ministro alla Difesa, quello che si giocò la carriera per aver copiato la tesi di dottorato. Fu degradato sul campo perdendo il titolo di Doktor. Come abbiamo scritto, la Germania oggi potrebbe mandare al fronte contro Putin appena diecimila uomini validi.
La leva piace a pochi, a partire dai giovani ovviamente, appoggiati dalle Università, dai sindacati, e da padri e madri in ansia, educati a loro volta da genitori, che erano i ragazzi del ?68, i figli dei fiori. Perfino il Generalinspekteur della Bundeswher, Berhard Zorn, ritiene che “la leva nella situazione attuale non è necessaria”. Ma si teme il peggio. Nell?isteria collettiva, chi si oppone è accusato di essere un traditore. E i politici sono sempre più militaristi dei militari, tanto a rischiare non sono mai stati loro.
Wolfgang Heinrich, esperto della sicurezza dell?Spd, il partito socialdemocratico, dichiara che “la discussione sul tema deve essere affrontata con urgenza”. Per il segretario generale dei cristianodemocratici, Mario Czaja, si deve rendere più allettante la scelta di arruolarsi volontario “magari con la promessa di superare dopo il servizio il numero chiuso ín medicina.” Indossi la divisa per qualche mese, e dopo potrai diventare medico anche se non distingui un raffreddore dalla polmonite. Contraria la ministra dell?Istruzione, la liberale Bettina Stark-Watzinger: “Dopo il Covid, ai bambini e ai ragazzi non devo essere imposto un nuovo peso”.
Ogni anno i volontari sono circa diecimila, di cui il 20% donne. Ma non tutti sono in forma, e un buon trenta per cento interrompe in anticipo il servizio dopo tre mesi. L’impegno è già molto breve, la metà dei volontari firma per una durata non oltre i 15 mesi. Si spende molto per addestramento e abbigliamento, e appena i giovani sono pronti, se ne tornano a casa. In realtà, ogni anno appena duemila o tremila reclute, raggiungono un livello soddisfacente, sono disposte a diventare militari di professione. Si cerca con varie agevolazioni di convincere i giovani a restare almeno per 23 mesi. In Germania non ci si arruola perché si è disoccupati. Le industrie offrono paghe migliori, ma non riescono a trovare giovani lavoratori.
Come in Italia, calano le nascite, e qualcuno in passato aveva proposto di creare una sorta di Légion étrangère alla francese: arruolare i ragazzi stranieri, in cambio della cittadinanza tedesca da ottenere dopo il servizio. Idea respinta, ma oggi a causa di Putin i tempi cambiano. I figli degli emigranti o dei profughi sono in genere più in forma dei coetanei tedeschi.
Tra militari di professione e volontari a tempo, le forze armate tedesche arrivano a 170mila uomini, e servirebbero almeno 24mila giovani disposti a arruolarsi ogni anno, per riempire i vuoti lasciati da chi va in pensione, e da quanti non prolungano la leva. Le donne in divisa sono oggi intorno al 10%, poche, ma non è facile convincerle a indossare la divisa, anche se alla Difesa, gli ultimi treministri sono state e sono signore: Ursula von der Leyen, Annegret Kramp- Karrenbuaer, e oggi Christine Lambrecht. Gli uomini si tirano indietro per paura di rovinarsi la carriera.