ItaliaOggi, 3 marzo 2022
Periscopio
C’è piena disponibilità a sostenere una risoluzione unitaria in Parlamento per dare mandato al governo di difendere l’Ucraina e sanzionare la Russia in tutte le forme che verranno ritenute utili. Francesco Lollobrigida, capogruppo alla Camera di FdI. AdnKronos.
Il dittatore russo contava sul deterrente di una terza guerra mondiale: «Siccome nessuno oserà scatenare un conflitto nucleare, mi lasceranno prendere l’Ucraina». C’era del raziocinio in questo piano criminale. Ma Putin era convinto che Kiev si sarebbe arresa così come Kabul si è arresa ai talebani. C’è però una differenza. L’esercito afghano ha consegnato le armi ai talebani perché non aveva un ideale per cui combattere. Gli ucraini invece sì, ce l’hanno. Michele Brambilla. QN.
Torna la guerra, quella vera. Non quella delle metafore abusate, che con una leggerezza intollerabile ma significativa usiamo quando parliamo di politica, di sport, o di virus: a colpi di battaglie, conquiste, vittorie, sconfitte, nemici, alleati, lotta, trincea, vittime, sangue, vincere, perdere, difendere, attaccare. No, torna la guerra come fatto reale. Perché tocca persone che conosciamo. Stefano Allievi (Corriere del Veneto).
Nel ?90, Roland Dumas, ministro degli esteri francese, garantì che non sarebbero state portate truppe occidentali lungo il confine dell’Urss. Il collega americano James Baker lo smentì, ma fu a sua volta sbugiardato dal suo ambasciatore a Mosca, James Matlock: i russi hanno ricevuto assicurazioni e garanzie. Il Cancelliere Helmut Kohl garantì a Gorbaciov: la Nato non sarebbe avanzata di un solo centimetro. Il problema era che, per riunire le Germanie, la Ddr sarebbe dovuta uscire dal Patto di Varsavia, e si chiedeva che anche la Repubblica Federale uscisse dalla Nato. Una Germania unita e neutrale? Era impensabile, allora gli occidentali garantirono che la Nato non si sarebbe estesa a Est. «Non ci sarà alcuna estensione», affermò Manfred Wörner, il segretario generale della Nato, che era tedesco. Mitterand, sempre nel ?90, era favorevole a sciogliere le due alleanze, Nato e Patto di Varsavia. Roberto Giardina. (ItaliaOggi).
L’Occidente ha dimostrato la sua enorme fragilità politica e militare consegnando Kabul ai talebani. E allora perché meravigliarci che Putin voglia riscrivere la storia in modo violento e ridisegnare la geografia sapendo che i nostri cani abbaiano ma non mordono? Si dirà che le sanzioni possono inginocchiare la Russia. Ma anche qui, alla fine, l’Occidente è diviso perché fatalmente gli interessi prevalgono sui valori. Non a caso Biden si è affrettato a rassicurare gli americani: voi non ci rimettete niente. Ci rimettiamo noi, pronti a sacrifici nobili. Bruno Vespa. QN.
Le dimensioni fisiche della Russia sono praticamente aldilà della comprensione. Il paese (la cui superficie occupa un sesto del totale delle terre emerse del globo) è lungo da ovest a est poco meno di 11mila chilometri, compresi in undici fusi orari. Di fusi ne basta uno per la maggior parte dell’Europa Occidentale e sono sufficienti quattro per gli Usa continentali. Malgrado il territorio immenso, la popolazione russa è modesta, 146 milioni, un po’ più grande di quella del Messico (130 mln). Il paese è quasi vuoto. Condivide però un lungo e spesso indifendibile confine di oltre 4.200 km con la nazione più popolosa del mondo, la Cina. I cinesi, secondo dati recenti, sarebbero 1 miliardo 445 milioni, 119 mila 631 persone. L’Esercito Popolare di Liberazione cinese conta un po’ più di 2 milioni di regolari. È una forza enorme (circa quattro volte quella russa). James Hansen. ItaliaOggi.
Forse, con la visita all’ambasciatore russo, Bergoglio ha cercato di riprendere un filo diretto con lo Zar dopo un piccolo incidente diplomatico di qualche tempo fa. Quando Putin, infatti, venne in visita dal Papa espresse il desiderio di ricevere la Consacrazione Papale della Russia alla Madonna. Richiesta a cui Bergoglio non diede seguito, innervosendo così Putin. E poco ha potuto fare il Patriarca Kirill il quale, nonostante sia in buoni rapporti con Francesco, è considerato anche lui un “suddito” dello Zar . Ma perché c’è tanto sconforto per la mossa russa del Pontefice, che molti invece hanno letto come un gesto di straordinaria umiltà in nome della Misericordia? Forse perché questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso di una diplomazia, riconosciuta come una delle più autorevoli del mondo, oramai allo sbando. Luigi Bisignani. Il Tempo.
Questa dei paradisi fiscali è ormai un’emergenza democratica. Capisco che il fisco sia considerato un argomento poco interessante, soprattutto per chi le tasse non le paga. Ma ricordiamoci che i Parlamenti nascono per decidere come spendere le tasse versate dai contribuenti. Questa cosa per cui un lavoratore dipendente onesto versa tra tasse e contributi oltre il doppio di quello che paga per lui un datore di lavoro onesto, mentre molti tra i veri ricchi sono al sicuro nei paradisi fiscali, è moralmente insopportabile. Nel mondo globale non dovrebbero esistere isole della Tortuga, dove la legge è sospesa. Alcuni sono residui feudali, pezzi di Medioevo passati indenni attraverso la storia. Altri sono Paesi che fanno parte dell’Unione europea, dall’Irlanda al Lussemburgo, ma non intendono rassegnarsi all’esigenza di avere regole fiscali comuni. Conforterebbe sentire una parola al riguardo da Draghi: cosa farà il governo? Il taglio all’Irpef è meritorio, ma ormai la gigantesca macchina delle pensioni, dell’assistenza, della burocrazia è difficile da smontare; va certo alleggerita, ma va anche alimentata dai patrimoni e dagli introiti che al fisco sfuggono. A maggior ragione quando sono frutto di truffe. Aldo Cazzullo. Corsera.
Roiter confessò: «Lo scatto, lo scatto della Leica... Non è un rumore: è una musica. Avrei ucciso un tedesco per portargli via la Leica». Nei quattro anni di malattia, ogni giorno apriva l’armadio, afferrava una delle sue 15 Leica e la appoggiava all’orecchio per udire quel clic. Io piangevo. Lou Embo, vedova del fotografo Fulvio Roiter, (Stefano Lorenzetto). Corsera.
Tra una scuola dove i genitori picchiano il professore che ha osato mettere una nota sul registro ai figli (è appena successo a Napoli) e un’altra che isola gli studenti indisciplinati senza neanche un secondino che ogni tanto si affacci per chiedere loro come stanno, mi chiedo se non sia proprio la Terra di Mezzo, quella del buonsenso, la vera utopia. Massimo Gramellini. Corsera.
Niente è più opinabile dell’onestà, quando non la valuta la coscienza. Roberto Gervaso, scrittore.