Stefano Montefiori per corriere.it, 2 marzo 2022
IL DIETROFRONT DI MARINE LE PEN: VIA LE FOTO CON PUTIN – LA LEADER DEL RASSEMBLEMENT NATIONAL HA DATO ORDINE DI MANDARE AL MACERO UNA MONTAGNA DI VOLANTINI ELETTORALI IN CUI CAMPEGGIA UNA FOTO REALIZZATA NEL 2017 CON "MAD VLAD" – IL PRESTITO DI QUASI 10 MILIONI DI EURO OTTENUTO IN RUSSIA DA MARINE – ANCHE ERIC ZEMMOUR HA FATTO LODI SPERTICATE A PUTIN. E MÉLENCHON DA SINISTRA ADERIVA ALLE POSIZIONI PUTINIANE E POCHE SETTIMANE FA CHIEDEVA L’USCITA DELLA FRANCIA DALLA NATO... -
Il dépliant distribuito dai militanti del Rassemblement National mostra Marine Le Pen orgogliosamente accanto a Vladimir Putin: una foto scattata in occasione del loro incontro del 2017, con una stretta di mano che dimostrerebbe «la statura internazionale» della candidata all’Eliseo.
Quel volantino di otto pagine con il programma elettorale e la visione del mondo della candidata è stato stampato in 1,2 milioni di copie e la sua distribuzione è già cominciata in tutta la Francia, solo che adesso la vicinanza a Putin diventa imbarazzante. L’invasione dell’Ucraina decisa dal presidente russo e le immagini dei bombardamenti delle città fanno di Putin un amico che è meglio disconoscere. Secondo Libération Marine Le Pen ha dato ordine di mandare al macero tutti i dépliant non ancora distribuiti, che sono la maggioranza.
Presidenziali: tre rivali per Macron Molti Paesi europei hanno uomini politici vicini a Putin, ma solo la Francia si trova nella situazione di un’elezione presidenziale programmata per il 10 e 24 aprile , con un candidato non ancora ufficiale - Macron - impegnato da capo di Stato nella coalizione occidentale anti-Putin, e i tre rivali che lo seguono nei sondaggi che hanno sempre apertamente sostenuto Putin, anche fino a pochi giorni fa.
Da Marine Le Pen che nel 2017 ha potuto partecipare alle elezioni grazie a un precedente prestito di quasi 10 milioni di euro ottenuto in Russia, a Eric Zemmour che ha fatto più volte lodi sperticate a Putin facendone il proprio modello ideologico (dalla politica di potenza alla difesa dei valori tradizionali dio patria famiglia), a Jean Luc Mélenchon che a sinistra aderiva alle posizioni putiniane e ancora poche settimane fa chiedeva ufficialmente l’uscita della Francia dalla Nato.
Le reazioni di Mélenchon e Zemmour Adesso, mentre la candidata della destra gollista Valérie Pécresse crolla nei sondaggi al quinto posto, i tre inseguitori di Macron sono chiamati a giustificare la loro passione per l’amico Putin. Il più rapido a prendere almeno in parte le distanze è stato Mélenchon, che ha immediatamente condannato l’invasione russa dell’Ucraina, dopo avere a lungo incolpato la Nato e giustificato l’ammassare delle truppe russe al confine.
Eric Zemmour, che fino a poco tempo auspicava l’avvento di un Putin francese (magari se stesso), ha provato a cambiare linea ma senza grande successo, l’ammirazione per Putin è troppo grande: «Putin è il solo colpevole dell’invasione – ha detto Zemmour -, ma i responsabili della guerra sono anche i Paesi occidentali e la Nato che hanno continuato a espandersi a Est», facendo sua la tesi del Cremlino.
Dietrofront completo Marine Le Pen sembra la più convinta nell’allontanarsi da Putin, e non solo mandando al macero il volantino. «Riconosco di essermi sbagliata sull’esito delle tensioni che hanno preceduto l’attacco all’Ucraina. Mi ricordavo un Vladimir Putin autoritario, determinato a fare gli interessi del proprio Paese ma razionale. Ho creduto fino all’ultimo che la ragione avrebbe prevalso, ma mi sbagliavo. La decisione di invadere l’Ucraina e di sottomettere con la forza militare un popolo sovrano è una colpa storica che ci fa ripiombare nella guerra fredda e minaccia la civiltà europea».
Il sondaggio Secondo l’ultimo sondaggio Harris, Macron sale ancora nelle intenzioni di voto e arriva al 27%, seguito da Marine Le Pen (18%), Eric Zemmour (15%), Jean-Luc Mélenchon (12,5%), Valérie Pécresse (11%).