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 2022  marzo 02 Mercoledì calendario

Per il Premio Strega 74 titoli in gara

I giurati del Premio Strega sembrano averci preso gusto a fare di testa loro, proponendo candidati in ordine sparso, incuranti dei desideri degli editori e delle loro strategie. Il risultato è la grande ammucchiata di questa prima fase di presentazione della candidature, che si è chiusa ieri con 74 titoli sul piatto. La scorsa edizione, che già era stata affollata, erano stati 62. Ora spetterà al Comitato direttivo sbrogliare la matassa per scegliere i dodici finalisti da annunciare il 31 marzo. Tra le proposte dell’ultima ora: Francesco Carofiglio ( Le nostre vite, Piemme) e Davide Orecchio ( Storia aperta, Bompiani).
Nel lungo elenco, che trovate sul sito del Premio Strega corredato delle schede di presentazione, ci sono anche molti piccoli editori ma si sa che alla fine la scrematura più dolorosa sarà dentro il perimetro delle grandi major editoriali che al momento sono ingolfate di proposte. A casa Segrate regna un allegro caos: candidature forti come Viola Ardone ( Oliva Denaro ), Veronica Raimo ( Niente di vero ), Antonio Pascale ( L a foglia di fico ) e Mario Desiati ( Spatriati ), tra le quali il Comitato dovrà scegliere per evitare che lo Struzzo colonizzi la gara. Einaudi non vince dal 2017, l’anno di Paolo Cognetti, quindi sarà agguerrita.
È troppo presto per immaginare duelli, senza dubbio però Michela Marzano con il suo Stirpe e vergogna, memoir che fa i conti con la memoria privata del fascismo (Rizzoli), si candida ad entrare nella rosa dei Dodici. Sarà da capire se l’altro rizzoliano Claudio Piersanti ( Quel maledetto Vronskij ) ce la farà. Non dovrebbe rischiare l’esclusione Fabio Bacà, autore di Nova, bravissimo, come anche Pascale, a trasformare narrativamente le proprie conoscenze scientifiche. Adelphi non partecipava allo Strega dal 1989, da quando Roberto Calasso aveva concorso con Le nozze di Cadmo e Ar monia, perdendo per tre soli voti contro Giuseppe Pontiggia.
Nel drappello del marchio Mondadori ci sono Carmine Abate con Il cercatore di luce, Vanni Santoni con La verità su tutto e Giovanna Giordano con Il profumo della libertà.
Non sono i soli e non rimarranno tutti sulla scena. In casa Gems potrebbero giocarsi l’ammissione Daniela Ranieri con lo Stradario aggiornato di tutti i miei baci, una mappa degli amori e delle ossessioni dell’autrice, o Angela Bubba, che ha dedicato un romanzo a Elsa Morante intitolato semplicemente Elsa (entrambi editi da Ponte alle Grazie). Bompiani ha invece tra le proposte Gaia Manzini ( Nessuna parola dice di noi ) e Pietro Castellitto ( Gli iperborei ).
La nave di Teseo pullula di candidature. Tra i nomi, Gilda Policastro con La parte di Malvasia e Luca Ricci con Gli invernali. Dovrebbe andare sul sicuro Feltrinelli grazie a Divorzio di velluto di Jana Karsajová, scrittrice nata in Slovacchia che ha scelto l’italiano come lingua elettiva. Qualche altro nome tra i più interessanti e curiosi: Roberto Livi con Solo una canzone (Marcos y Marcos), Alessandro Zaccuri con Pocoa mestesso (Marsilio, gruppo Feltrinelli) e Pierpaolo Vettori con Unuomosottile (Neri Pozza), omaggio a Daniele Del Giudice. È prematura ogni considerazione: che Strega sarà lo scopriremo solo vivendo.