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 2022  marzo 01 Martedì calendario

SPRECHE-RAI! – COME MAI I COLLEGAMENTI DEL TG1 DA KIEV LI FA IL GIORNALISTA VALERIO NICOLOSI DI MICROMEGA? LA MAGGIONI HA SPEDITO IN UCRAINA SETTE INVIATI (SENZA CONTARE I QUATTRO DEL TG2 E QUELLO DEL TG3), MA NESSUNO DI LORO SI TROVA NELLA CAPITALE PERCHÉ NON SI SONO ORGANIZZATI IN TEMPO – L’ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DI INEFFICIENZA CHE, ALLA FINE, PESA SOLO SULLE TASCHE DEGLI ITALIANI… - -   -

Chi si sintonizzasse sulla Rai per seguire il dipanarsi del conflitto russo-ucraino, si sarà accorto che i collegamenti da Kiev nel notiziario del Tg1 sono gestiti dal giornalista Valerio Nicolosi di Micromega, di fatto una risorsa esterna al Servizio Pubblico.

Questo malgrado per la crisi tra Russia e Ucraina il notiziario della Prima Rete Rai abbia dispiegato ben sette inviati - come ha fatto notare il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi - senza contare i quattro del Tg2 e quello del Tg3. Per un totale di dodici, ovviamente tutti a spese nostre. Inutile dispiego di mezzi che si sarebbe risparmiato se fosse stato implementato il piano Newsroom, la cui necessità si fa sempre più impellente nel momento in cui tramite le nuove tecnologie l'informazione cambia alla velocità della luce.

Tornando alla stretta attualità, il problema è che i suddetti inviati non si trovano a Kiev e quindi le uniche informazioni riguardanti il luogo attualmente cruciale nel conflitto vengono desunte dai resoconti di Valerio Nicolosi. A questo punto, ci sfugge il senso di aver mobilitato così tante persone, viste anche le continue gaffe che hanno costellato la copertura informativa Rai del conflitto, come più volte segnalato anche da Dagospia.

Per giunta, come mai il buon Nicolosi si trova a Kiev, quando invece gli altri inviati Rai non ci sono? Semplice, perché il giornalista di Micromega ha avuto la lungimiranza di organizzarsi preventivamente, cosa che invece a quanto pare con oltre 1700 giornalisti su cui può contare la tv pubblica, quest'ultima non è riuscita a fare. Tanto, ribadiamo, paghiamo noi.