la Repubblica, 26 febbraio 2022
I compensi dei virologi in tv
In due anni di pandemia ne abbiamo conosciuto opinioni, voci, tic: un epidemiologo nella rassegna del mattino, un virologo a pranzo, un infettivologo il pomeriggio, un altro virologo nei talk della sera. Volti e nomi ignoti ai più diventati popolarissimi – apice pop il “Jingle bells” pro vax del trio Crisanti, Bassetti, Pregliasco – al punto da essere contesi tra le trasmissioni e doversi rivolgere ad agenzie di comunicazione.
Funziona così: gli agenti non interferiscono nella scelta, a cura delle redazioni, degli ospiti dei programmi, ma supportano l’organizzazione delle partecipazioni in tv. E si occupano pure di eventuali compensi riconosciuti, solitamente, agli ospiti fissi, in studio o in collegamento, per la fascia serale. Si va dal semplice rimborso spese al gettone di presenza, a una remunerazione specifica per il tipo di intervento richiesto. Dunque, da 300 a 2 mila euro (più Iva) a puntata. Escluse le partecipazioni per promuovere i propri libri.
A Elastica, agenzia di comunicazione ed eventi che ha in scuderia anche scrittori, registi, imprenditori, giornalisti, si appoggiano ad esempio Roberto Burioni, Roberto Battiston e Ilaria Capua. Il primo, virologo del San Raffaele, è stato il volto della pandemia a “Che tempo che fa”. Per i suoi “spiegoni” – lezioni accademiche di pochi minuti su varianti e vaccini – avrebbe un contratto di esclusiva tv con la società che produce la trasmissione, esterna alla Rai. L’agente di Capua, direttrice del Centro di Eccellenza One Health in Florida, smista l’agenda di interviste e interventi in collegamento dal centro satellitare dell’università americana. La virologa ha accompagnato le fasi dell’epidemia a “DiMartedì”, “In Onda” e “Otto e mezzo”, su La7. Sulla stessa rete, Antonella Viola, direttrice dell’Istituto di ricerca pediatrica Città della Speranza, è stata presenza fissa con un gettone legato alla sua informata attività di divulgazione. Si è scritto di un’agenzia – “Gabriella Nobile agency” – ma l’immunologa sotto scorta per le minacce dei No Vax ha spiegato: «Una cara amica che mi ha dato una mano». Andrea Crisanti, microbiologo all’università di Padova reduce dall’acquisto nel Vicentino della maestosa Villa Priuli-Custoza, ha raccontato a Repubblica di non aver «mai fatto comparsate a pagamento, per evitare situazioni equivoche. Mi sono imposto di non guadagnare neanche un quattrino con la pandemia». Matteo Bassetti, infettivologo del policlinico San Martino di Genova, ha ricordato più volte di andare in trasmissione «come tutti i narcisisti», «non per fare un reality, ma divulgazione scientifica, gratis». Anche Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, appena qualche settimana fa diceva: «Partecipo gratis. Ho un agente? Assolutamente no». Era la risposta a Checco Zalone che a Sanremo, interpretando un fantomatico esperto di virus, cantava l’amara melodia: “Pandemia ora che vai via / Il bollettino non fa più notizia”.
Così dalla tv c’è chi è tornato in cattedra, chi in corsia, chi in politica: Walter Ricciardi, igienista alla Cattolica e consulente del ministro Roberto Speranza, è ora nel direttivo di Azione di Carlo Calenda. Bassetti («Lo farei solo come tecnico») e Fabrizio Pregliasco («Sono un democristiano, come approccio») non lo escludono nel futuro. Chiudono invece Burioni («Ho già declinato l’offerta di Matteo Renzi»), Crisanti («Ho detto no a Pd e Cinque Stelle») e Alberto Zangrillo, medico personale di Silvio Berlusconi, che però intanto è diventato presidente del Genoa calcio.