il Fatto Quotidiano, 25 febbraio 2022
Il putiniano Carlo Rossella non si pente
“Forza Putin! I russi, ma anche molti italiani sono con te”. Parola di Carlo Rossella, giornalista, per una vita dirigente berlusconiano, oggi tra l’altro collaboratore del Foglio su cui cura la rubrica Alta società. È in quel riquadrino che due giorni fa Rossella ha incitato il presidente russo ad andare avanti, forte del sostegno del suo popolo ma pure di tanti italiani di buona volontà. Frasi di cui Rossella assicura “di non essersi pentito”, nonostante il tempismo di quell’uscita – a poche ore dall’invasione ucraina – avrebbe potuto consigliare lo stesso dietrofront compiuto da altri (ex) estimatori nostrani di Putin.
Carlo Rossella, si è pentito di aver scritto quelle frasi due giorni fa?
No, affatto. Non mi sono pentito e non mi pentirò, il pentimento è una categoria che seguo soltanto col mio confessore, con il quale però non parlo certo di Putin.
Ma questa volta Putin l’ha fatta grossa.
Bisogna mettersi nella sua testa, la Russia è un Paese che si sente dentro un clima da guerra fredda. E Putin questo sentimento lo sente in maniera particolare, vuole un ritorno alla grande nazione sovietica.
E secondo lei ha ragione?
Dico che bisogna comprendere cosa pensa e il motivo della sua incazzatura. Credo che nei confronti di Putin ci sia un odio esagerato anche in Italia, provocato soprattutto dagli americani. Ecco, chiediamoci perché gli americani fanno tutto quello che gli pare e in Italia nessuno si permette mai di dire nulla contro di loro. Basta leggere i giornali: non c’è mezza parola critica verso gli americani.
Adesso però è Putin a rischiare di trascinarci in un conflitto.
Non credo che si aprirà un conflitto anche con gli altri Stati europei. Certo questa storia non finirà bene lo stesso, perché trovarsi di fronte un Putin così incazzato non è un bel vivere dal punto di vista diplomatico. Però anche su questo mi pare che non abbia fatto tutto da solo.
Cioè?
Oggi è complicato cercare una strada diplomatica. Ma in passato si poteva fare molto di più per evitare che si arrivasse fin qua e invece non si è mai provato a trovare un’intesa con Putin neanche quando aveva posto le condizioni per farlo. Ora la situazione non sarà certo più semplice e noi ci siamo in mezzo, perché come sempre gli Stati Uniti spingeranno in avanti i loro fedeli amici italiani.