Corriere della Sera, 23 febbraio 2022
Inflazione da record
Non si arresta la corsa dei prezzi che tocca il 4,8%. L’inflazione è ai massimi dal 1996, per effetto anche dei rincari dell’energia che arrivano al 103%. L’allarme di consumatori e associazioni che chiedono al governo di intervenire: «Ridurre l’Iva sui beni nel carrello della spesa».
roma Non si arresta la corsa dei prezzi. Anzi. La rilevazione Istat per il mese di gennaio è impietosa: l’inflazione è arrivata a +4,8% in un anno, «una forte accelerazione – scrive l’Istituto – che non si registrava da aprile 1996», e per il 2022 quella acquisita è già al 3,4%. Ma il rischio, avverte Confesercenti, è che si arrivi al +5,6% a fine 2022. Il dato dello scorso dicembre era a +3,9%. E continuano ad essere i beni energetici a trainare l’aumento dei prezzi e a spegnere le speranze che quella dei prezzi nei primi mesi dell’anno sia solo una fiammata passeggera. Sono i numeri a parlare: l’aumento di energia e gas da +29,1% del dicembre 2021 salta a +38,6% su base annua del mese di gennaio 2022 (+ 94,6% la crescita per quelli regolamentati). Da sole, le tariffe dell’energia elettrica segnano in un anno una crescita del 103,4% (+47,8% in un solo mese). Gas di città e gas naturale sono cresciuti dell’86,5% (+39% in un mese). A questi si aggiungono i beni alimentari cresciuti del 3,4% in un anno con l’exploit di frutta e verdura, aumentate in un anno rispettivamente del 5,% e del 13,5%.
Cifre che anche a causa della crisi geopolitica rischiano di segnare nuovi record anche nei prossimi mesi. Lucio Poma, capoeconomista di Nomisma, ricorda che «l’Italia vanta riserve di gas ancora non pienamente sfruttate che permetterebbero d’incrementare le estrazioni del prezioso gas», ma il Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee (Pitesai) approvato l’11 febbraio, «si muove nella direzione opposta: riducendo i metri cubi di gas estratto: invece quanto prima è necessario incrementare l’attuale estrazione di gas dai giacimenti nazionali che potrebbe temporaneamente calmierare i prezzi energetici per molte imprese».
E sono preoccupati consumatori e associazioni di categoria che chiedono interventi da parte del governo. Magari rimodulando temporaneamente l’Iva «su beni primari nel carrello della spesa», come suggerisce Marco Pedroni, Presidente Coop Italia e Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori), secondo cui «l’inflazione sta congelando la ripartenza del Paese e producendo una frenata straordinaria alla ripresa dei consumi». L’Ufficio studi di Confcommercio prevede «una situazione che non si risolverà a breve: la crescita dei prezzi al consumo deprime il potere di acquisto riducendo la crescita dei consumi e indebolendo la dinamica del Pil». L’Unione nazionale consumatori calcola che l’inflazione al 4,8% per una coppia con due figli si traduce in un aumento annuo del costo della vita pari a 1.711 euro, mentre per una coppia senza figli sale a 1.789 euro. Assoutenti stima una stangata annua da 38,5 miliardi di euro. E anche i carburanti continuano a salire: la verde ha raggiunto 1,849 euro al litro, il gasolio 1,722. Per i sindacati ben vengano le misure finora attuate dal governo, in particolare quelle contro il caro bollette, ma, sottolinea Luigi Sbarra della Cisl: «Limitarsi a rincorrere i prezzi è un’illusione, serve una nuova politica dei redditi». L’inflazione più elevata, rivela l’Istat, si osserva a Bolzano (+6,2%) e a Trento e Trieste (+5,9% per entrambe). Roma resta a +4,8%, mentre Milano e Torino registrano le variazioni più contenute: +3,9 e +3,8%.