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 2022  febbraio 21 Lunedì calendario

Intervista a Neri Marcorè


Quando torna a casa, nel quartiere romano di Centocelle, vestito con il mundu indiano, i sandali, la barba, i capelli raccolti in un codino, l’aria da profeta, la moglie Teresa (Carlotta Natoli) quasi sviene poi gli dà due schiaffi. Perché Enzo Baroni, antennista, buono e un po’ stanco, sparito misteriosamente, era dato per morto. Non sa cosa gli sia successo, ma è un uomo nuovo.
Saggio, battute fulminanti, Neri Marcorè è l’irresistibile protagonista di Il Santone – #lepiùbellefrasidiOscio : il fenomeno social più divertente degli ultimi anni, creato da Federico Palmaroli – seguito da oltre un milione di follower – diventa una serie diretta da Laura Muscardin.
Prodotta da Stand by me con Rai Fiction arriva in esclusiva su Raiplay dal 25. «Osho mi ha sempre fatto ridere» racconta l’attore «qualche anno fa avevo scritto la prefazione del libro di Federico. È diventato Oscio di periferia, sapevo bene di cosa si parlasse».
Serafico, spiazza il bullo dell’ultimo piano, addomestica il feroce pitbull che dovrebbe aggredirlo, si preoccupa del funzionario che bussa per lo sfratto. «Ma mi dica: lei, come sta?» chiede all’uomo che ha un mancamento. «Nessuno me l’aveva chiesto in tanti anni». Guru di quartiere, poi di tutta Roma, attira l’attenzione di Jacqueline (Rossella Brescia), agente televisiva che vorrebbe farlo diventare una star. Per tutti è “il Santone di Centocelle”, detto Oscio.
Le frasi di Osho sono formidabili: come arrivano sullo schermo?
«Osho, scritto con la “sc”, perché a tutti a Roma lo chiamano Oscio, mi è piaciuto subito: i personaggi interessanti sono quelli che cambiano. Questo suo perdersi rappresenta i prodromi del ritrovarsi: filosoficamente, per ritrovarsi bisogna perdersi. Baroni non vuole più combattere come se fossimo polli di allevamento ma assume su di sé l’essenza della filosofia orientale nella quale viene esaltato il distacco delle cose terrene».
Difatti quello di Oscio è anche l’elogio della gentilezza.
«Assolutamente. Dice tutto col sorriso sulle labbra disarma chiunque. Le sue vignette hanno connotato le puntate».
Parliamo delle donne: Rossella Brescia e Carlotta Natoli, sua moglie.
«Con Carlotta è stato un ritrovarsi bellissimo, eravamo insieme in Tutti pazzi per amore. Rossella la conoscevo è ironica».
L’altro protagonista è il quartiere di Centocelle.
«Decisamente. Un quartiere che forse è connotato con cliché, ma era giusto renderlo emblema di una sorta di rivisitazione dei pregiudizi. Scopri che c’è un’umanità bellissima solidale, Centocelle rappresenta se stessa ma un po’ tutte le periferie in cui ci sono difficoltà».
È una commedia umana: gli amici del bar, i vicini di casa.
«Ci sono spunti per fare riflessioni più profonde, come il bisogno della gente di credere in qualcosa o in qualcuno. Appena appare chi si pone come guida lo seguiamo, c’è bisogno di un padre, di un maestro, di una figura simbolica. È una satira della società e del suo bisogno di punti di riferimento a qualsiasi costo. Si vede anche nella politica».
In che senso?
«Sono tutti pronti a seguire l’uomo forte, non vedi l’ora di delegargli quello che può fare. Da una parte si avverte un forte smarrimento, dall’altra nessuno si prende una responsabilità».
Come ha visto la rielezione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella?
«Essendo amato da tutti, rivederlo lì per altri anni è motivo di grande conforto. Peccato che sia stato costretto a fare questo sacrificio come già Napolitano. Dal nostro punto di vista siamo fortunati».
È deluso dalla politica?
«La politica raramente pensa al patrimonio condiviso. Da quando è finita la prima Repubblica si è minato il confronto. Prima potevi avere opinioni differenti ma non andavi a intaccare le persone di valore che servivano».
Dopo “Il Santone” cosa farà?
«Questo 2022 è partito con la calma, ho valorizzato la vita oltre il lavoro, Fare una cosa dietro l’altra a 30 anni ha un senso, a 55 ne ha meno, Esordisco alla regia cinematografica in autunno, poi c’è il film Quando, che devo girare con Walter Veltroni, tratto dal suo libro».