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 2022  febbraio 20 Domenica calendario

Chi ha inventato gli sci?

Dal 2006, quindi già da due anni prima delle Olimpiadi estive di Pechino del 2008, la Cina sostiene che gli sci come strumento e quindi lo sci come attività siano stati inventati circa diecimila anni fa vicino a dove oggi c’è la prefettura di Altay, la parte più a nord della regione cinese dello Xinjiang, vicino ai confini con Kazakistan, Russia e Mongolia. Una rivendicazione tornata attuale ora che a Pechino ci sono le Olimpiadi invernali.
Il fatto che gli sci furono inventati in Cina è spesso dato per certo in Cina, mentre altrove è una tesi molto dibattuta. Perché si basa su pitture rupestri piuttosto ambigue, oltre che di datazione incerta, a cui si aggiunge il sospetto che la Cina sfrutti questa rivendicazione per promuovere e incentivare le attività sportive invernali nel paese. Rimane piuttosto difficile pensare davvero di poter mai arrivare a capire chi, per primo, inventò gli sci e quindi lo sci.
Le pitture rupestri della prefettura di Altay sono vicino a dove passava l’antica via della seta, a poco meno di tremila metri di altitudine.
Raffigurano una ventina di animali simili a yak, cervi e alci e una decina di cacciatori che ai loro piedi hanno quelli che molti esperti e ricercatori, non solo cinesi, ritengono poter essere sci.
Più che sul fatto che siano davvero sci, in ogni caso, il dibattito è su quando furono dipinti. I ricercatori cinesi che sostengono siano la prova dell’invenzione degli sci in Cina li fanno risalire al più tardi al periodo di passaggio tra il Pleistocene e l’Olocene (quindi circa 12mila anni fa), e comunque non prima di una decina di migliaia di anni fa. Se così fosse, si tratterebbe in effetti della più antica rappresentazione mai trovata di sci, di un paio di migliaia di anni precedente ad altre per certi versi simili.
Il problema, come di recente ha fatto notare il Wall Street Journal, è che «fin qui solo archeologi vicini a istituzioni di ricerca cinesi hanno concluso, in base alla comparazione con altre pitture rupestri, che i pittogrammi abbiano 10mila anni o più». Studi considerati più attendibili, che comunque confermano che quelli ritratti possano essere sci, datano i dipinti tra i quattro e i cinquemila anni fa.
Escluse quelle cinesi, le più antiche rappresentazioni di qualcuno intento a sciare sono nelle incisioni rupestri (anche note come petroglifi) di Zalavruga, nel nord-ovest della Russia, e in quelle di Alta, in Norvegia. In entrambi i casi, si pensa che possano essere state fatte più di cinquemila anni fa.
Tra i più antichi sci mai rinvenuti invece ce n’è uno scoperto nel nord della Russia e un altro trovato in una torbiera dell’attuale Svezia. In entrambi i casi si parla di sci che, secondo le datazioni scientifiche, furono realizzati circa 5mila anni fa, quindi un paio di millenni prima che in Egitto nascesse Tutankhamon.
Non c’è modo di dire con certezza chi e dove inventò gli sci, anche perché ovviamente tutto quello su cui ci si può basare sono i ritrovamenti e le rappresentazioni individuate fin qui. Vista poi la relativa semplicità degli sci come strumento e, entro certi limiti, dello sci come mezzo di trasporto, è possibile che più popolazioni, in epoche molto vicine, iniziarono a mettersi lunghi pezzi di legno sotto ai piedi per scivolare meglio sulla neve: presumibilmente prima in pianura, poi anche in discesa. O che comunque, se qualcuno lì inventò per primo, la loro diffusione fu facile e veloce.
Come peraltro suggeriscono anche i principali luoghi di ritrovamenti di sci e rappresentazioni, si pensa che gli sci furono inventati da qualche parte tra la Scandinavia, la Russia, la Mongolia e la Cina, quindi non nell’arco alpino. In un articolo pubblicato per l’International Skiing History Association, Nils Larsen – considerato uno dei principali esperti di storia dello sci – ha scritto che, sebbene manchino prove, «sembra possibile che sia una pratica vecchia almeno diecimila anni».
Larsen, secondo il quale mancano ancora elementi concreti per poter dire che lo sci iniziò in Cina, è convinto che «identificare un preciso punto di origine sarà quantomeno difficile». Secondo lui, peraltro, «queste discussioni su “chi fu il primo a” finiscono spesso con l’impantanarsi in questioni politiche di orgoglio nazionale, e deviano le attenzioni verso il “quando”, mentre invece sarebbe più interessante occuparsi dei “come” e dei “perché”».
Quel che si sa, sulla storia degli sci – tra le altre cose raccontata in un documentario presentato da Alessandro Barbero nel programma di Rai Storia a.C.d.C. – è che la parola attualmente usata per indicarli deriva da skíð, termine norreno usato in riferimento a determinati tipi e pezzi di legno. Secondo Larsen, la prima descrizione scritta dello sci risale a circa duemila anni fa, in Cina, ai tempi della dinastia Han. Gli antichi romani, dice Barbero nel presentare il documentario di a.C.d.C., «a dirla tutta, detestavano le montagne». A loro «gli sport invernali non sarebbero mai venuti in mente».
Col tempo, da strumento per spostarsi più agilmente nelle montagne innevate e per muoversi durante la caccia, gli sci – che per la quasi totalità della loro storia sono stati fatti in legno – iniziarono a essere usati per scopi civili e militari e, da lì, tra il Diciottesimo e il Diciannovesimo secolo, anche in competizioni di vario tipo.
Oltre che uno sport, nel Ventesimo secolo le tante e diverse pratiche legate agli sci diventarono anche un passatempo. Per quanto riguarda lo sci alpino, lo sci in discesa, un notevolissimo contributo lo diede, verso gli anni Trenta del secolo scorso, lo sviluppo degli impianti di risalita.
Per tornare alla Cina, come spiegò già qualche anno fa il New York Times, le rivendicazioni sull’invenzione degli sci sono considerate funzionali alla volontà del presidente Xi Jinping di incentivare la pratica nel paese. Già qualche anno fa aveva annunciato per esempio di voler portare il paese ad avere almeno 300 milioni di praticanti di sport invernali entro il 2022, un numero che per ora sembra essere distante.
Le questioni che riguardano la Cina e lo sci sono poi complicate dal fatto che a partire dallo Xinjiang – regione nota alle cronache internazionali soprattutto per la questione che riguarda la minoranza etnica degli uiguri – molte delle aree in cui lo sci è storicamente diffuso sono di confine, abitate da minoranze etniche o religiose, mentre la pratica dello sci non è quasi per nulla legata alla cultura della maggior parte dei cinesi di etnia han, maggioritaria in Cina.