la Repubblica, 19 febbraio 2022
Open, annullati i sequestri a Carrai
FIRENZE – Un altro punto alla difesa, forse decisivo. Si chiude così il ping pong giudiziario innescato dal ricorso di Marco Carrai contro i sequestri subiti nelle prime fasi dell’inchiesta sulla Fondazione Open. Per la terza volta, la Cassazione ha annullato l’ordinanza del tribunale del riesame che aveva confermato i sequestri: a differenza delle precedenti sentenze, la Corte ha optato per un annullamento senza rinvio, e chiuso definitamente questo fronte. Ancora non sono note le motivazioni, ma secondo la difesa i giudici hanno ritenuto non sufficientemente provata la natura di articolazione di partito di Open, funzionale all’accusa di finanziamento illecito ai partiti. Immediato l’attacco di Matteo Renzi, imputato con Carrai (ed altri esponenti del Giglio Magico come Luca Lotti e Maria Elena Boschi) proprio per finanziamento illecito. «È stato giudicato illegittimo il sequestro fatto al mio amico fraterno Marco Carrai, chi ha subito le conseguenze di sequestri illegittimi, pubblicati in modo illegittimo, sa che niente potrà risarcire le lacrime e il dolore di questi mesi». E ancora: «Oggi c’è un messaggio di speranza per i più giovani: quando parla la giustizia, tace il giustizialismo. Oggi vincono le persone che credono nella giustizia. E non si arrendono, non mollano mai». Secondo l’avvocato Massimo Dinoia, che assiste Carrai insieme con l’avvocato Filippo Cei, quello della Cassazione è un «responso decisivo e definitivo», che smonta l’accusa principale formulata dai pm fiorentini. «Il collegio ha chiuso una volta per tutte la questione ed ha statuito che non sussiste neppure l’ipotesi astratta del delitto di finanziamento illecito – commenta – e che la Fondazione Open ha sempre operato lecitamente per il raggiungimento dei suoi scopi statutari». Dinoia definisce «incomprensibile» la scelta della Procura di chiedere il rinvio a giudizio prima della sentenza. E conclude: «Sia la Procura sia il giudice dell’udienza preliminare dovranno prendere atto del responso e trarne le conseguenze».