il Fatto Quotidiano, 20 febbraio 2022
La Juve si fa anticipare i ricavi
Dietro il deludente campionato della Juventus, che resta aggrappata al quarto posto solo per aver giocato due partite in più dell’Atalanta, c’è una nuova débacle dei conti. Anche quest’anno in profondo rosso, dopo la perdita più alta nella storia della società nel bilancio consolidato della scorsa stagione, quasi 210 milioni di euro al 30 giugno 2021.
Il presidente Andrea Agnelli giovedì 24 febbraio presenterà al cda i conti del primo semestre. Nei primi tre mesi (fino al 30 settembre) c’è stata una perdita di 64,7 milioni. Di positivo c’è la conclusione dell’aumento di capitale di 400 milioni, anche se va detto che 255 milioni li ha messi a disposizione la famiglia sabauda, attraverso Exor, la holding olandese guidata da John Elkann, cugino di Andrea. La ricapitalizzazione ha consentito di ridurre l’indebitamento monstre e di procurare i soldi per il calciomercato di gennaio. Il bilancio al 30 giugno 2021 dichiarava un indebitamento finanziario netto di 389 milioni. Una tabella che pochi hanno notato indicava un debito netto molto più alto, 515 milioni, calcolato secondo una “raccomandazione” dell’Esma, l’autorità europea dei mercati finanziari. Come mai questa differenza? All’assemblea del 29 ottobre il direttore finanziario della Juve (il terzo in meno di due anni) Stefano Cerrato ha detto al Sole 24 Ore: “L’Esma comprende anche dati di indebitamento non finanziario. Confermiamo il dato del bilancio”.
Cerrato ha spiegato ai soci che “l’indebitamento è rimasto stabile nel range di 390 milioni. Ha beneficiato di alcune operazioni, tra cui la cessione di crediti per circa 55 milioni”. La questione è stata chiusa lì. Ma andando a rileggere l’ultimo bilancio si scopre che la Juventus ha fatto in sordina una cessione di crediti da calciomercato per 55,16 milioni. Così ha incassato in anticipo i crediti derivanti dalla cessione di due giocatori, avvenuta il 29 giugno 2020, che sarebbero stati pagati solo negli anni successivi. Nella relazione finanziaria al 30 giugno 2021 “si segnala” un’operazione inusuale. Nel settembre 2020 è stata fatta la “cessione pro-soluto dei crediti non correnti vantati nei confronti della società Futbol Club Barcelona, per: 51,3 milioni relativi alla seconda, terza e quarta rata del corrispettivo per la cessione del calciatore Pjanic Miralem, aventi scadenza rispettivamente luglio 2021, luglio 2022 e luglio 2023; 3,864 milioni relativi alla terza e quarta rata del corrispettivo per la cessione del calciatore Pereira Da Silva Matheus, aventi scadenza luglio 2021 e gennaio 2022”. Entrambe le cessioni dei calciatori sono finite peraltro nell’inchiesta per plusvalenze della procura di Torino. La Juventus si è fatta anticipare la somma da una società di factoring (o da una banca). L’operazione è lecita. Però ha un effetto cosmetico: in questo modo si fa apparire l’indebitamento più basso di quello reale. L’effetto è di migliorare la liquidità, questo è utile per rispettare gli indici fissati dalla Figc per operare sul calciomercato. Si riducono però gli incassi futuri. Al 30 giugno 2021 la Juventus aveva uno sbilancio di 124 milioni tra debiti e crediti verso società di calcio che si aggiunge ai debiti finanziari.