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 2022  febbraio 20 Domenica calendario

Scoprire il filosofo Nick Land

C’ è un filosofo inglese, nato nel 1962, che viene pubblicato dalle edizioni Gog, con una semplificazione anarco-reazionaria, e dalla Luiss, con un’altra semplificazione destra filo-capitalista. Si chiama Nick Land, ha pubblicato solo un libro, The Thirst for Annihilation: Georges Bataille and Virulent Nihilism, e una miriade di articoli, ora editi nelle raccolte Illuminismo oscuro (Gog) e Collasso. Scritti 1987-1994 (Luiss). Ne mancano ancora, e non tra i meno importanti. Si possono leggere, in lingua originale, nella raccolta Fanged Noumena: Collected Writings 1987-2007 (Urbanomic/Sequence Press). Tra le raccolte italiane, quella di Gog è più controversa ma appassionante, mentre quella della Luiss indugia soprattutto sul versante più strettamente filosofico (con alcune eccezioni). Land è stato professore all’università di Warwick, dove nel 1995 ha fondato la Cybernetic Culture Research Unit, ma si può dire che la sua influenza sia stata quasi nulla nell’ambiente accademico ed estrema tra chi fonde la teoria con l’osservazione dei fenomeni di massa. Il suo allievo più famoso è Mark Fisher, critico culturale pubblicato con grande rilievo da minimum fax, ma la filosofia di Land ha saputo farsi strada in mondi diversi, addirittura agli antipodi. Troviamo seguaci di Land sia nella sinistra slegata dai partiti sia nella cosiddetta alt. right, la destra alternativa di matrice anglosassone dove pure confluiscono, e Land spiega perfettamente come sia possibile, tendenze all’apparenza inconciliabili. Lo scrittore Land passa con disinvoltura da Platone alla letteratura cyberpunk, da Kant a Lovecraft. La sua specialità è creare connessioni, scoprire le tendenze future, portare alla luce le idee ancora sotterranee ma destinate a essere fruttuose. Lo stile non è dei più facili. La scrittura filosofica si contamina con la narrativa sci-fi, sfrutta il linguaggio dell’occultismo, esplora la Cabala e si trasforma in un oggetto indescrivibile. Cos’è Collasso, dieci pagine in cui Land descrive la fine del vecchio mondo e l’inizio dell’età cibernetica? Sarà saggistica? Sarà narrativa? Sciogliere il dubbio non è fondamentale quanto intercettare i messaggi lanciati da Land. Eccone qualcuno.
«LA CATTEDRALE» La metafora descrive la chiesa degli intellettuali progressisti, fondata su un insieme di dogmi-comandamenti. Il potere della Cattedrale è esercitato attraverso il politicamente corretto, usato come bastone per zittire le voci fuori dal coro. Per Land, le imposizioni della Cattedrale sono irrazionali e conducono, sul lungo periodo, invariabilmente al risultato opposto a quello che volevano ottenere. La tolleranza, trasformata in isteria delle minoranze, anche inventate, conduce a nuove forme di intolleranza. «Un tempo la tolleranza presupponeva la indifferenza, oggi presuppone la denuncia, e nel far ciò diventa l’opposto di quel che era in origine» scrive Land. La lotta contro le diseguaglianze non può che produrre altre dolorose diseguaglianze. L’ipocrisia diventa la vera regola della comunicazione, privandola di ogni significato reale. Il ruolo dello Stato, arbitro dei torti e dispensatore delle ricompense, si ingigantisce fino a immobilizzare la società.
RAZZISMO E ANTIRAZZISMO Come si può immaginare, è il punto più controverso, quello da maneggiare con cura, quello che ti fa buttare fuori dal dibattito pubblico. Land è stato licenziato da un istituto per tweet ritenuti ambigui su immigrati e religione islamica; il suo pensiero, secondo i detrattori, sta addirittura alla base del suprematismo bianco. Negli scritti di Illuminismo oscuro, Land sottolinea le differenze e considera inevitabile, se non imminente, una guerra aperta su base razziale. Inoltre analizza il fenomeno della cosiddetta «fuga dei bianchi» ovvero il processo che porta, negli Usa, la borghesia bianca ad abbandonare il centro delle città, percepito come pericoloso. I bianchi temono i neri, ad esempio le gang, e i neri temono i bianchi, ad esempio i soprusi della polizia. Hanno tutti ragione. C’è desiderio di separarsi da entrambe le parti. Però, ecco lo scarto, secondo Land, ogni discussione sulle razze perderà presto qualunque significato, salvandoci forse dal peggio. La bio-tecnologia, l’intervento massiccio delle macchine sul (e nel) corpo umano, spazzerà via le vecchie categorie razziali, per introdurne di nuove. Natura e cultura si fonderanno completamente, alcuni rami della filosofia e della polemica politica sono quindi destinati all’archiviazione.
CHIAMARSI FUORI La libertà è negativa (essere liberi da). Sacrosanto è dunque il diritto di rimanere passivo davanti all’invadenza della Cattedrale, cercando di evitare ogni coinvolgimento. In termini politici, in ultima analisi, la libertà è (la possibilità di una) secessione. Questa concezione radicale spiega il motivo per cui Nick Land piace ai professori libertari quanto ai bifolchi nostalgici della Confederazione sudista, al Mises Institute quanto agli assalitori di Capitol Hill, ai filo-capitalisti quanto agli anti-capitalisti (di destra).
DEMOCRAZIA Come molti liberali, Land non è un fan della democrazia, alla quale preferisce altre forme di governo repubblicano sul modello delle città-stato asiatiche (Singapore e Hong Kong quando non era parte della Cina). La democrazia è tirannia della maggioranza, e purtroppo, vista la composizione di ogni maggioranza, tirannia dei peggiori. La democrazia è legata all’espansione infinita dello Stato e non può che finire male. Spogliata da ogni retorica, è solo un sistema per depredare (nei casi migliori a turno) le minoranze del momento attraverso la redistribuzione delle tasse. Aspettarsi dalle volubili democrazie un modello di sviluppo sensato è insensato. Nella democrazia, conta il presente: bisogna depredare il possibile perché al prossimo turno il governo potrebbe toccare ad altri. Questo fenomeno predatorio riguarda la politica ma anche i gruppi sociali rappresentati dai partiti vincitori. Land: «Mentre il virus democratico distrugge la società, le abitudini scrupolosamente accumulate e gli atteggiamenti di lungimirante e cauto sviluppo umano e industriale vengono sostituiti da un consumismo sterile e orgiastico, dall’incontinenza finanziaria e da un circo politico in stile reality show». Dopo questa fase di decadenza, la democrazia lascia il posto alla tirannide: chissà a quale punto del processo siamo arrivati in Italia... 
ACCELERAZIONISMO Nick Land è considerato uno dei padri dell’accelerazionismo, un marxismo 2.0 che guarda alla tecnologia come a uno strumento di liberazione. In sostanza, il capitalismo deve essere portato alle estreme conseguenze, assecondando lo sviluppo dell’automazione e delle intelligenze artificiali. Solo in questo modo, dice Nick Land, verrà fuori l’anima vera del capitalismo, che si sostituisce agli Stati per fondare un sistema anarco-capitalista. Gli accelerazionisti tendono a sinistra e correggono così Land: solo in questo modo, sostengono, il capitalismo, più che implodere, come sosteneva Marx, sarà sostituito da una società fondata sul reddito universale, sulla fine del lavoro, sull’uguaglianza e sulla abolizione delle frontiere. Lo Stato, lungi dallo sparire, diventerà globale e sarà il grande re-distributore delle ricchezze.
Nel frattempo, l’imprevedibile Land si è trasferito in Cina, Paese che già nel 1994 indicava come «accelerazionista» perché culturalmente predisposto al progresso tecnologico. Vive dunque a Shanghai e ha scritto due libri (antologie di articoli) commissionati direttamente dal Partito comunista per mettere in luce alcuni aspetti dello sviluppo cinese. Qui Land va a sbattere contro lo Xinjiang, la regione nord occidentale in cui il Partito sperimenta le forme più estreme di controllo e repressione attraverso la tecnologia. Dove sia finito il vecchio libertario, critico verso ogni forma di governo, non si sa. Resta un Land con il freno a mano tirato, avendo forse sottovalutato la resistenza del Partito comunista a ogni cambiamento politico. Altro che «accelerazionismo».
Al contrario, controversie a parte, nei saggi di Collasso e Illuminismo oscuro, Land arrivava in anticipo di decenni sulla saggistica mainstream. Fate un giro in libreria e troverete scaffali di libri sul declino della democrazia e sul rischio di una nuova guerra civile (su base razziale) negli Stati Uniti.