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 2022  febbraio 19 Sabato calendario

Vendola s’è dato al teatro


La politica non l’ha mai lasciata. Perché anche quando lo si dice (e lui lo disse nel 2018), non si riesce mai a staccare definitivamente dalla passione che ti ha accompagnato per tutta la vita. Ma adesso Nichi Vendola, ex Partito della Rifondazione comunista e Sinistra ecologia e libertà, ha deciso di passare «dal palco al palcoscenico», di darsi al teatro. Meglio, alla poesia da recitare in teatro. Laddove la sua arte oratoria trova, evidentemente, il suo habitat naturale. «È un’idea nata per caso – spiega Vendola – presentando, in giro per l’Italia, il mio libro “Patrie”. Recitando poesie: una sera è venuto ad ascoltarmi un produttore giovane e talentuoso e il giorno dopo mi ha ingaggiato».
Il debutto del nuovo Vendola poeta è in calendario il prossimo 27 febbraio al Teatro Piccinni di Bari. L’appuntamento «Quanto resta della notte» – che chiude il progetto speciale «Teatro dei sogni» della stagione teatrale del Comune di Bari, organizzata in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese – è già sold out, da una settimana. Mille posti (al prezzo di 5 euro) andati a ruba. Un debutto a teatro, ma non come poeta. «Ho iniziato a scrivere poesie sul banco di scuola – spiega Nichi Vendola – alle elementari: rime, cantilene, filastrocche. Mi ha sempre ammaliato la musica che c’è nelle parole. Le mie prime poesie sono state versi d’amore per mamma». La vera «carriera» di poeta, invece, è cominciata nel 1983: «Con la pubblicazione di “Prima della battaglia”: la politica e la poesia dovrebbero avere in comune la cura delle parole. Ma in verità oggi io percepisco il dibattito politico come una forma di inquinamento acustico. Per questo non salgo su un palco, ma su un palcoscenico».
Il sold out del debutto fa ipotizzare che quella di Bari possa diventare solo la prima tappa di un tour. Sono allo studio altre date a Milano, Roma e Firenze. «Sono felice della risposta del pubblico – spiega Vendola – e spero di non deludere le aspettative». Soprattutto se in platea, come si sussurra, ci sarà Checco Zalone, l’attore pugliese che ha iniziato la sua carriera artistica, a Telenorba, proprio imitando Nichi Vendola. «Dovesse davvero venire in teatro cercherò di farmi coraggio: le disgrazie vanno affrontate con dignità! Ovviamente scherzo: mi pare strano a dirsi, ma io voglio bene a quel ragazzo di Capurso».
Nello spettacolo si parla della morte e della nascita, della casa e della famiglia, dell’amore e del figlio Tobia. «Avere un figlio è una meravigliosa avventura – conclude Vendola – è un nuovo inizio, un’altra infanzia guadagnata. E alla nascita di un figlio dedicherò la chiusa del mio spettacolo…». Non avevamo dubbi.