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 2022  febbraio 19 Sabato calendario

Biden mette una drag queen al governo


NEW YORK – A 79 anni il presidente Joe Biden ha scritto una pagina rock della storia americana: ha nominato dirigente al dipartimento Energia una drag queen non binaria, la prima a ricoprire un incarico di alto livello in un’amministrazione americana. A Samuel Brinton, 33 anni, di Perry, Iowa, figlio di missionari battisti che non approvarono la sua omosessualità, Biden ha assegnato il posto di vice assistente segretario allo smaltimento rifiuti e carburante per conto dell’ufficio Energia Nucleare. La nuova posizione è occupata da gennaio ma la notizia è circolata soltanto di recente, diventando in poche ore virale. Sono spuntate decine di immagini di Brinton, con il look Drag, viso solare, testa rasata, labbra truccate, abiti tra il Marilyn Monroe di “Quando la moglie è in vacanza” e il monaco tibetano.
Ma basta fare lo sforzo di andare oltre la schiuma dell’immagine, per scoprire che Brinton ha tutti i titoli per ricoprire quel ruolo: ingegnere nucleare laureato al Mit, due master in tecnologia e programmazione politica sul nucleare, attivista Lgbtq+ – acronimo che sta per Lesbica, Gay, Bisessuale, Transgender, Queer e altro – dal 2016 Brinton era analista per il Bipartisan Policy Center, think tank di Washington nato nel 2007 per realizzare quello che in America sembra ormai un concetto eversivo: mettere insieme repubblicani e democratici attorno a un progetto comune. Nel 2019 era entrato come dirigente di una organizzazione no-profit Lgbtq+ che si occupa di prevenire il suicidio tra i giovani. Brinton si identifica come gender- fluid, cioè né maschio né femmina, e preferisce usare il pronome “they/them”, essi/loro, cioè la terza persona plurale al posto di quella singolare. In inglese questa scelta grammaticale viene chiamata “singular they”, cioè “loro singolare”, pronome che rispetta l’identità dell’altra persona, in quanto non costringe a scegliere tra il singolare maschile “he”, lui, e il femminile “she”, lei. Per Brinton è una prima volta storica, ma non la “prima volta” della sua storia: nel novembre 2014, come critico della terapia pseudoscientifica che punta a “riconvertire” in eterosessuale chi non lo è, era stata una delle prime persone a testimoniare davanti alla commissione Onu contro la tortura. Adesso, dopo le scorie mentali si occuperà di quelle nucleari.
«Sì – ha commentato – so che non sarà facile. Sì, mi rendo conto che è una sfida enorme. Sì, sono pronto ad affrontarla». Da gruppi conservatori sono arrivate critiche. Terry Schilling, presidente di American Principles Project, ha definito Brinton un “completo degenerato sessuale”. Un altro, su Twitter, postando una foto di Brinton in abito lungo rosso, ha commentato: «Se questo si occuperà di gestire gli sprechi nucleari dell’amministrazione Biden, dovrebbe cominciare da se stesso». Per indicare “se stesso” ha usato la parola “itself”, pronome utilizzato generalmente per animali e oggetti.
In realtà la scelta del presidente arriva in un momento in cui l’America appare sempre più ‘Arcobaleno’. Secondo un sondaggio realizzato da Gallup, in dieci anni è raddoppiato il numero delle persone Lgbtq+: sono passate dal 3,5 per cento del 2012 al 7,1 di ora. Più si abbassa l’età, più è frequente trovare persone che rivendicano la propria identità, o non identità, sessuale. Tra quelli della Generazione Z, nati tra il ‘97 e il 2003, uno su cinque si riconosce nel genere Arcobaleno. E, probabilmente, molti di loro si sentiranno più forti, vedendo che una Drag ingegnere è salita ai vertici dell’amministrazione per smaltire i rifiuti tossici d’America.