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 2022  febbraio 19 Sabato calendario

La «Davos con le pistole»

Fino a domenica, 500 tra capi di Stato, diplomatici e lobbisti saranno riuniti all’Hotel Bayerischer Hof dove si svolge la Conferenza di Monaco sulla Sicurezza (Msc): un summit extra-lusso di politica estera. Ospite d’onore, la vicepresidente statunitense Kamala Harris, che incontrerà il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Saranno presenti 35 capi di Stato e più di 100 ministri. Assente, ma sulla bocca di tutti, la delegazione russa. Vladimir Putin ha definito Msc troppo orientata all’Occidente. L’edizione dello scorso anno, completamente telematica, aveva come oratori Joe Biden, Angela Merkel, Boris Johnson ed Emmanuel Macron. A orchestrare tutto c’era, e c’è, Wolfgang Ischinger, 75 anni, diplomatico tedesco. Ed è su di lui che si sta concentrando l’attenzione. Ischinger guida la Conferenza dal 2008 e ha trasformato quella che era una riunione di esperti in quella che il sito di analisi Politico.eu ha definito una ‘Davos con le pistole’.
Con aziende private che gareggiano a colpi di finanziamenti milionari per ottenere pass di accesso all’hotel e incontri privati con ministri e diplomatici. Nel 1963, una settimana dopo l’assassinio di Kennedy, Henry Kissinger ed Helmut Schmidt si videro a Monaco in un incontro organizzato da Ewald-Heinrich von Kleist, un aristocratico tedesco che aveva preso parte alla fallita cospirazione per assassinare Hitler nel 1944. Negli anni la conferenza ha cambiato nome e formato. Ma non ha mai smesso di attirare gli uomini di potere. Non si parla di economia come sulle montagne svizzere, ma si tracciano le linee della geopolitica mondiale. In questo albergo, nel 2007, Vladimir Putin fece un duro discorso contro gli Stati Uniti accusandoli di ‘uso quasi illimitato della forza nelle relazioni internazionali’. Per molti analisti fu il primo passo verso l’annessione della Crimea nel 2014 e all’attuale crisi ai confini ucraini. L’anno successivo Merkel scelse Wolfgang Ischinger come nuovo presidente della Msc. La Conferenza è un ente non profit e indipendente che nel 2008 era finanziato quasi completamente dal governo federale. Ischinger aveva raggiunto l’apice della carriera diplomatica con la nomina ad ambasciatore negli Stati Uniti, inizio incarico 11 settembre 2001.
Pochi anni dopo divenne il rappresentante della diplomazia tedesca nel Regno Unito. Quando prese in mano Msc decise di imprimere un forte cambiamento. Nel 2020 la Conferenza ha avuto un finanziamento federale per circa il 15% delle spese e il volume di donazioni è cresciuto fino a superare i 10 milioni di euro. L’ex ambasciatore siede oggi in oltre dieci consigli di amministrazione di enti senza scopo di lucro, ma ha anche avuto un ruolo di prestigio all’interno della compagnia di assicurazione Allianz. Nel 2015, dopo aver lasciato Allianz, ha fondato un’agenzia di consulenza: Agora Strategy Group. L’azienda ha firmato contratti co: Allianz, Ey (il colosso della contabilità) e poi Hensoldt, appaltatore tedesco della difesa e Investcorp, fondo d’investimento internazionale. Tutte queste società hanno un’altra cosa in comune, oltre a essere clienti di Agora, finanziano Msc. La forza dell’ex ambasciatore è nel diritto di scegliere chi può partecipare alla Conferenza di Monaco. Secondo lo statuto di Msc, “il presidente estende gli inviti a partecipanti e osservatori”, tutti gli invitati sono ‘ospiti personali del presidente’. Quindi un’azienda con una donazione, detraibile ai fini fiscali, può inviare i suoi manager in un hotel dove per tre giorni vivono i capi della diplomazia mondiale. Nei suoi 14 anni alla guida di Msc, Ischinger ha aggiunto all’evento principale una serie di incontri distribuiti per tutto l’anno. Si tratta di riunioni più piccole, tutte in località extra-lusso. Il metodo è sempre lo stesso: aziende private pagano e presenziano a incontri tra politici e diplomatici. Il piatto forte non sono le riunioni formali. Dall’anno prossimo Msc avrà un nuovo presidente: Christoph Heusgen. Anche lui è un diplomatico ed ex ambasciatore. Ma poco cambia. Ischinger nel 2018 ha trasformato l’azienda che organizza Msc in una fondazione di cui è diventato presidente. Quindi non sarà più lui a gestire la Conferenza, ci penserà Heusgen, ma toccherà alla fondazione prendere le decisioni sul futuro di Msc.