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 2022  febbraio 19 Sabato calendario

Periscopio


Nicolò Machiavelli nacque con gli occhi aperti...Nacque con gli occhi aperti come Socrate, come Voltaire, come Galileo, come Papini, come Kant, come Figaro e come il Casorri che vende il latte a Porta Nomentana e sprizza furbizia da ogni poro della pelle; e come chi scrive questo libro. Giuseppe Prezzolini: “Vita di Nicolò Machiavelli fiorentino”.
Tutti i partiti ne escono a pezzi, la débacle è iniziata con l’esperienza del governo Conte 1, con la difficile commistione tra sinistra e destra, M5s e Lega. La consacrazione del fallimento dei partiti di fronte ai problemi economici e sanitari è arrivata con il governo di Mario Draghi. Paolo Natale, politologo dell’Università di Milano e consulente Ipsos (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.
La separazione delle carriere è il carattere identitario della Unione delle Camere penali italiane: ci sono dentro avvocati di diversi orientamenti politici, spesso molto distanti fra loro, ma certo su questo principio c’è davvero il consenso di tutti i colleghi. Lorenzo Gilletti, Centro Studi Unione delle Camere penali. (Goffredo Pistelli). ItaliaOggi.

Credo che la ripresa è che tutti i protagonisti dell’economia siano stati spinti da un allentamento dei vincoli feroci e irrazionali che lo Stato ma soprattutto le regioni (anche di centro-destra) avevano posto all’affermarsi ogni iniziativa privata. Domenico Cacopardo. ItaliaOggi.
La gestione dell’emergenza Covid ha compattato l’Europa come mai prima d’ora. Bisogna trasferire sul piano delle politiche industriali questo sentire comune che si è verificato il campo sanitario. La decisione di cercare l’autosufficienza sui microchip va in questa direzione. La Ue deve raggiungere un’identità continentale, togliendosi dalla scomoda posizione di vaso di coccio tra gli Stati Uniti, la Cina e la Russia. Lucio Poma, capo-economista di Nomisma. (Carlo Valentini). ItaliaOggi.
Vi ricordate come fu salutato, il 20 gennaio 2021, l’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca? Ci fu chi parlò di un ritorno della competenza alla presidenza degli Stati Uniti, chi preconizzò un rilancio in grande stile delle relazioni transatlantiche, chi addirittura una restaurazione della democrazia ferita. Ebbene, dopo un anno, è forse arrivato il momento di chiedersi se tutte queste altisonanti previsioni si sono realizzate. La risposta purtroppo non può che essere negativa. Biden si è infatti progressivamente impantanato, ritrovandosi in una paralisi politica da cui non riesce più a uscire. Una situazione, questa, che affonda le proprie radici in una causa strutturale: l’estrema divisione che si registra all’interno del Partito Democratico americano. Stefano Graziosi, Studi Cattolici.

L’unità dei progressisti e socialisti è importante purché sia sganciata dal populismo che è il cancro della democrazia italiana ed europea. Ben vengano le agorà proposte da Letta, tuttavia la priorità è l’unità di azione della sinistra di ispirazione socialista. Io sono sceso in campo per quella che considero una delle ragioni della mia vita ovvero che possa rinascere in Italia una forza socialista degna di questo nome. Tutti insieme possiamo fare grandi cose. Il garofano deve tornare protagonista. Bobo Craxi (Carlo Valentini). ItaliaOggi.
Fra le tombe dei più alti dirigenti del partito sulla Piazza Rossa di Mosca mi trovai quasi per caso nella penultima che raffigurava Stalin. Mi fermai un attimo, stupito di trovarlo lì. Ma la mia interprete, Masha, mi spinse subito avanti: «Per carità. Via, via. Non fermarti proprio quì. Stalin infatti oggi è parzialmente riabilitato anche se non è più il “piccolo padre”. Ma la consegna tacita è che meno se ne parla e meno lo si nota e meglio è». Massimo Fini: “Il giornalismo fatto in pezzi”. Marsilio.

Dal 1946 fino al 2013, Miss Italia va in crescendo e diventa un megashow della Rai. La finale del 2002, condotta da Fabrizio Frizzi (1958-2018), richiama davanti al teleschermo 11 milioni di italiani con una share dell’80%! Ma poi il concorso non tira più. La TV pubblica lo cancella. E così arranca, per qualche tempo, su La 7. Solo nel 2019, in occasione degli 80 anni, ricompare su Raiuno: 2.679.000 spettatori e 19.6% di share. È la fine. La morte televisiva. E quindi mediatica. Un tempo, infatti, nei quotidiani si aspettava, frementi, la proclamazione della vincitrice per metterne la foto in prima pagina e andare di corsa in stampa. Dopo, piano piano, mestamente, Miss Italia è scivolata fra le notizie in breve. Come si spiega? “The Times They Are a-Changing”, ovvero “I tempi cambiano” per citare un brano del premio Nobel Bob Dylan, 80 anni. I talent show (come Amici) e i reality (come Il grande fratello); il #MeToo e la Gender Equality; Instagram e TikTok: non basta più sfilare in bikini per guadagnare il successo; non è più tempo di donne oggetto; non c’è più solo il concorso di bellezza per mostrarsi al mondo. Per cui Miss Italia finisce qui. Sul serio. Massimo Donelli. QN.

C’è vicino a casa, a Milano, una bottega di drogheria egiziana. Il proprietario, un cristiano copto, ci lavora da mattina a sera. La giovane moglie ha un bambino appena nato e un altro sui tre anni, non accolto all’asilo per qualche ottusa ragione di permessi di soggiorno. Così Giovanni, l’hanno chiamato, un bambinetto esile e timido, è sempre sulla soglia della bottega, fra le mani un giocattolo di cui si è stancato. L’altro giorno l’ho trovato, solo, all’angolo della strada, a cento metri del negozio e davanti a una strada trafficata. Preoccupata gli sono andata vicino, «Che cosa fai qui? Vieni, ti porto dal papà», e l’ho preso per mano. Ma in quell’istante ho visto i suoi occhi, fissi verso la bottega, e allora ho capito: non era scappato, voleva solo che il padre lo venisse a riprendere. Voleva che si accorgesse che mancava, e lo venisse a cercare. E proprio allora l’uomo si stava avvicinando a noi, ansioso, a grandi passi. Brusco ha detto qualcosa al figlio in egiziano, poi lo ha preso in braccio e lo ha stretto a sé, con sollievo. E io ho visto come ha sorriso il bambino allora: felice perché suo padre era venuto a prenderlo, quando lui se ne era andato. Sono anche io, siamo tutti un po’ Giovanni, ho pensato. Marina Corradi, scrittrice. Avvenire.
Viva il curling, viva l’Italia, ma bocce ferme, anzi stone ferme, per favore. Godiamoci con ritegno questa affermazione tricolore in uno sport che venne dal freddo e che oggi rischia l’estinzione per via del riscaldamento globale made in Greta. Max Del Papa. ItaliaOggi.
Nella vita bisogna fare i conti con tutti. Ma quelli che non tornano mai sono i conti con la nostra coscienza. Roberto Gervaso.