ItaliaOggi, 19 febbraio 2022
Un milione di turisti russi sono pronti a tornare in Italia
Tornano i russi. Dalla Liguria alla Toscana, sino alla Puglia: col via libera del governo al super green pass per chi ha ricevuto il vaccino Sputnik, le regioni italiane si preparano a riaccogliere i turisti in arrivo da Mosca. E il settore ricettivo brinda con la vodka.
Il Consiglio dei ministri ha stabilito che i cittadini stranieri che hanno ricevuto vaccini anti-Covid non autorizzati o non riconosciuti come equivalenti in Italia, come per esempio il siero russo Sputnik, possono rimanere in possesso del certificato verde a patto di sottoporsi al tampone con validità di 48 ore se antigenico o 72 se molecolare.
Per l’Italia si tratta di una svolta importante: lo scorso anno gli arrivi dalla Russia si sono azzerati, con un crollo di oltre il 90%. Ora, secondo Coldiretti, i visitatori russi pronti a fare le valigie per soggiornare nelle località italiane, nonostante le tensioni geopolitiche con l’Ucraina, sono circa un milione.
«Il ritorno dei vacanzieri dalla Russia in Italia è strategico per l’ospitalità turistica nelle mete più gettonate», ha spiegato l’associazione. «I visitatori dal paese dell’Est Europa hanno tradizionalmente un’elevata capacità di spesa, che prima della pandemia ammontava a quasi un miliardo di euro».
Città d’arte e mete turistiche si preparano a riaccogliere i cittadini russi. In Liguria le previsioni parlano di 200 mila presenze. Nel periodo pre-Covid il mercato turistico russo, per Genova, era diventato il terzo dopo quello francese e tedesco, con gli arrivi spinti dal mix di paesaggio costiero e montano e dalla vicinanza con grandi outlet per lo shopping firmato e dalla presenza di luoghi rinomati a livello mondiale come Portofino e le Cinque Terre.
«Per la Liguria la riapertura ai turisti russi costituisce un punto chiave di ripartenza per il settore», hanno spiegato il presidente di Coldiretti Liguria, Gianluca Boeri, e il delegato confederale, Bruno Rivarossa. «Non non solo perché la Russia era il terzo paese che garantiva maggiore affluenza nel periodo pre-pandemia, ma anche perché si tratta di turisti danarosi, con un’elevata capacità di acquisto».
Anche in Toscana i turisti russi pronti a tornare su spiagge e colline sono 200 mila. «Gli agriturismi, da soli, prima dell’emergenza sanitaria intercettavano oltre 500 mila turisti stranieri», ha sottolineato il presidente della Coldiretti regionale, Fabrizio Filippi. «La loro assenza è stata molto pesante, con un crollo dei fatturati che abbiamo stimato in 100 milioni di euro rispetto al periodo pre-pandemico».
Più a Sud, in Puglia, la stima dei cittadini provenienti dalla Russia supera le 105 mila unità. «Oggi più che mai è necessario sostenere il settore turistico per la qualità dell’offerta con misure nazionali e regionali che aiutino l’importante segmento dell’accoglienza in Puglia», ha detto Filippo De Miccolis Angelini, presidente di Terranostra Puglia, un’associazione agrituristica di Coldiretti.
E gli hotel sono pronti. «C’è grande fermento», ha commentato il responsabile di SudItalia Hotels, Saverio Presutti. «Le possibilità di riaccogliere i russi in Italia sono concrete e fanno ben sperare per il rilancio del settore turistico nei prossimi mesi».