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 2022  febbraio 18 Venerdì calendario

Federica Brignone tra libri e meditazione

In discesa è libera e in slalom aggira con cura gli ostacoli. La combinata di Federica Brignone è così di bronzo: mai un’azzurra era salita sul podio olimpico della specialità. Seconda medaglia alle Olimpiadi di Pechino per la valdostana già d’argento in gigante: solo Isolde Kostner nel ’94 e Deborah Compagnoni nel ’98 sono riuscite a bissare in un’unica edizione. Fede, 31 anni, amplia la sua collezione a Cinque Cerchi: tre medaglie totali considerando il bronzo in gigante di PyeongChang 2018, insegue la quarta con Bassino, De Aliprandini e Vinatzer nel team event misto. «Sono probabilmente i miei ultimi Giochi, ho preso tutto quello che ho potuto». Oro alla svizzera Gisin, argento all’altra elvetica, Holdener. La caduta tra i pali stretti di Mikaela Shiffrin, la terza in una delle specialità su cui puntava, approfondisce la crisi della stella americana («mi sento ridicola») che nella manche di libera (5ª) ha usato gli sci di Sofia Goggia. La bergamasca era già in volo verso l’Italia così come era in arrivo a Pechino il giorno del gigante di Fede. Brignone ha colto l’occasione. Senza sapere delle polemiche sulle dichiarazioni di sua madre, Maria Rosa Quario, ex sciatrice e giornalista, che a Radio Capital ha messo in dubbio la gravità dell’infortunio di Goggia, definita «egocentrica».
Federica, in queste ore si sta parlando di lei, ne è al corrente?
«Non so niente, non ho letto niente. Per Milano-Cortina? Avrò 35 anni, non so se correrò».
No, per le dichiarazioni di sua madre.
«Le comunicazioni sono difficili. Prima della gara non accendo nemmeno il telefono. Ho staccato dai social da Sölden in poi, pubblico ma non guardo. Altrimenti anziché presentarmi con una medaglia sarei arrivata arrabbiata e non sarei riuscita a dare il massimo. Sono qua per sciare. Io sono a posto con la mia coscienza».
Come ha ritrovato la concentrazione dopo le difficoltà in superG e discesa?
«Ho studiato tanto al video e lavorato mentalmente. Ero un po’ stanca, stressata, arrivare fino a qua per noi atleti è stato difficile, e poi con queste follie di test, la lotteria del Covid. I protocolli qui? Li seguo ma cerco di vivere, non me ne importa. Ho fatto tante cose, un paio di notti insonni pre e post medaglia, ho fatto il superG dove mi aspettavo tanto e invece non sono riuscita, sono andata in blackout momentaneo. Io non sono così sicura di me stessa, ho bisogno di conferme. Mi basta sbagliare una prova e vado in palla. Ero esaurita, stanca di testa, ne ho parlato anche con chi di dovere, ho avuto un sovraccarico. Ho cercato di riposare, fatto meditazione, ascoltato dei libri, visto altri sport, giocato a ping-pong, calcetto, biliardo, non sono andata a vedere la discesa per non tornare in pista, mi sono riconcentrata sulle cose giuste, ne avevo bisogno».
Come è riuscita a conquistare la medaglia in combinata?
«Difendendomi e facendo una gara intelligente, da combinatista. A me piace questa disciplina, bisogna essere costanti, mi era riuscita in coppa ma non nei grandi eventi.
Difficile essere al top in tutto, anche se dà molte occasioni. Poi venire qui e riuscirci è diverso. Guardate la Shiffrin, si è messa tanta pressione addosso, si è rivelata umana. Così rischioso il nostro sport che due medaglie sono importanti, ho fatto l’Olimpiade che volevo. La discesa?
Non mi sarei qualificata, non avevo fiducia e non volevo occupare un posto, c’erano altre persone che potevano fare meglio di me».
Sorpresa dell’argento di Sofia Goggia e del bronzo di Nadia Delago?
«Nadia ha scelto il posto giusto per fare il podio e non era per niente scontato, ha sciato da dio.
Entrambe, perché Sofi con tutto quello che ha vissuto e con la sua superiorità in discesa non avevo dubbi sinceramente. Shiffrin ha usato gli sci di Sofia? Non lo sapevo, ma io non ho usato quelli della Gisin».