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 2022  febbraio 18 Venerdì calendario

Intervista ad Arisa

L’anno di Arisa. Che ritrova se stessa, dopo mille trasformazioni, vince
Ballando con le stelle, fa la giurata a Il cantante mascherato, esce con Cuore, il quinto estratto dall’album Ero romantica che si è prodotto da sola.
Nel video balla con Vito Coppola, suo partner nello show di Milly Carlucci.
La sua bellissima voce con Verosimile, accompagna la serie Fedeltà su Netflix. A 39 anni è più centrata, sicura, si piace ma come può scappa a casa dai genitori a Pignola, in provincia di Potenza e torna ragazzina. Lì è solo Rosalba, che cerca col cellulare un punto dove c’è campo e si scusa con la madre «perché sta facendo un’intervista».
«Adoro i miei genitori» racconta «vogliono che sia figlia. Va bene amare, ma devi permettere alle persone di farti amare».
Bisogna lavorare su stessi?
«I miei sono felici quando riescono a esternare l’ amore, che è immenso. E io sono molto figlia: spero di esserlo per tutta la vita. Sono persone semplici ma si sanno donare. Per me è stato un bellissimo viaggio crescere, non sono mai riusciti a contenermi.
Non mi trattano come Arisa, mi amano come quando avevo 14 anni, con i pro e i contro. Non hanno la coscienza del fatto che sono una persona diversa».
Oggi si sente libera?
«Libera e soddisfatta, con la consapevolezza che senza l’amore mi manca una cosa importante. Sono una donna emancipata, strutturata, ho un lavoro che va molto bene, però non credo possa bastare a un essere umano. Mi vedo in un equilibro che parte dal numero due, che poi porta a una serie di altri numeri».
Con Vito stava bene?
«Mi sono trovata tanto con lui. Ma non siamo mai stati fidanzati».
L’impressione è che a “Ballando con le stelle” con Milly Carlucci, abbia vissuto una metamorfosi.
«Mi ha seguito. Milly è seria, rigorosa, ma in realtà è una bambina, è tenera: crede nei sogni, in un sacco di ideali.
Quando hai perplessità è la prima che scardina tutti gli ostacoli e ti dà le giuste motivazioni per andare avanti. Ho trovato un’amica, un’anima pura nonostante la miriade di esperienze.
Non sta lì per caso: suona il pianoforte, ha studiato ballo, conosce cinque lingue. È sposata da tanti anni, ha una bella famiglia».
Un modello?
«A Ballando sono stata tanto bene, si sincerava che stessi bene, a mio agio ed era così. Il ballo è un’attività ludica che fa bene alla mente e al corpo. Ti alleni e ti piaci di più».
Dicono di lei che sia stravagante e imprevedibile. Come si definirebbe?
«Una pianta, che per crescere e svilupparsi deve stare nell’habitat giusto. Essendo iper empatica soffro molto dei luoghi in cui c’è brutta energia e soffro il pregiudizio. Invece in un habitat conforme fiorisco».
Il disco si intitola “Ero romantica”, ma è romantica. In “Cuore” parla delle due anime “di panna e pietra”.
«Anche il video è romantico, mi è piaciuta subito l’idea di mettere in scena con Vito in maniera quasi didascalica un sentimento così ben descritto nella canzone».
La sua anima è di panna o di pietra?
«Siamo tutti come termometri, quando riceviamo calore ci sciogliamo e diventiamo come la panna, quando ci troviamo in situazioni in cui vincono freddezza e paura, la panna diventa pietra. Non siamo mai solo una cosa».
È sempre più impegnata in televisione e meno nella musica o sono due passioni uguali?
«Ho una grande passione per la musica, investo sui miei progetti. Ero romantica è autoprodotto e distribuito da Believe. Le condizioni per la musica non sono delle migliori, con la tv si sopravvive».
Ci sono due Arisa?
«Penso che ci sia una persona che affronta le sfide della vita col massimo impegno, non mi sento una super eroina. Attraverso il lavoro faccio esperienze nuove, che mi permettono di amarmi un po’ di più.
Per essere amati bisogna amarsi».
È cambiata sempre: non si piaceva?
«Ho fatto pace con me e ho capito che non si arriva alla meta senza fatica. O ci si accetta per quello che si è lamentandosi – contenta ma scontenta – o per diventare quello che si vuole bisogna fare sacrifici. A Ballando ho sperimentato che il mio corpo non agisce per conto suo, ma se viene amato e curato dà buoni risultati. Quando mi vedo in una certa forma sono più contenta, sono in grado di fare altri tipi di sogni»
Oggi non posterebbe più le foto in bikini arancione?
«Il mio corpo è lo stesso e non è perfetto. Prendi coscienza di quello che sei, il punto è accettarsi o no. Più che altro sono la prova di come le cose possono cambiare e non solo per l’aspetto fisico, ma sotto tanti punti di vista. Non bisogna essere pigri».
In lei c’è un elemento di provocazione?
«È fondamentale per far capire che hai personalità. Una può essere tutto, non è che essere buone e corrette vuol dire essere stupide».
Che effetto le ha fatto tornare a Sanremo?
«Mi fa sempre tanto piacere. Avevo anche proposto una canzone, Considerando il repertorio scelto da Amadeus non sarebbe stata adatta».
Era una canzone d’amore?
«Sì».
Ci vuole provare nel 2023?
«Sarebbe bello, dipende da chi c’è come direttore artistico».
Le sembra che il podio sia giusto?
«Sì, la canzone di Blanco e Mahmood è molto bella. Anche quella di Elisa, descrive l’amore che non è totalitario: deve darti spazi di felicità tra le cose che fai. Mi è piaciuto anche Irama».
Cosa non rifarebbe?
«Ci sono cose che ho fatto per troppa ingenuità, Quello che non farei è ricordarle adesso».