il Fatto Quotidiano, 18 febbraio 2022
La Pivetti voleva evadere il fisco?
Una “interposizione” fittizia di uno “schermo societario”. Così, per i pm di Milano, Irene Pivetti avrebbe raggiunto l’obiettivo “fraudolento di evasione fiscale” tra il 2016 e il 2017, “avvalendosi di documenti falsi e di altri mezzi fraudolenti”. Ritenuti quindi sussistenti i reati di autoriciclaggio e riciclaggio” nei confronti dell’ex presidente della Camera e del suo consulente. Così i giudici del Riesame hanno accolto il ricorso del pm, i cui contenuti ricalcavano il decreto di sequestro eseguito a novembre e poi non convalidato dal gip. Una decisione “immediatamente esecutiva” che ieri ha portato, nell’inchiesta condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, ad eseguire nuovamente il sequestro da 3,4 milioni di euro a carico dell’ex esponente leghista e del consulente Pier Domenico Peirone, tra gli indagati per riciclaggio, autoriciclaggio e reati fiscali, per reati tra cui la compravendita di tre Ferrari Gran Turismo. Per il Riesame, si legge, “la Only Italia Hong Kong” è stata nella vicenda al centro delle indagini “un mero schermo giuridico”.