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 2022  febbraio 16 Mercoledì calendario

Gli obesi che si scredono magri

Si è tanto lucidi e severi quando si tratta di giudicare la forma fisica degli altri, che è davvero bizzarro constatare quanto poco realistici e onesti si può essere quando si tratta di valutare il proprio peso forma. Si fa infatti tanta fatica ad ammettere di essere in sovrappeso e se ne fa molta di più a riconoscere di essere obesi.
«È quella che tecnicamente chiamiamo dispercezione corporea – spiega Piernicola Garofalo endocrinologo dell’Associazione Medici Endocrinologi – Spesso si tende ad avere una percezione del proprio peso forma lontana da quella reale. Capita di frequente che una persona magra si veda grassa e viceversa».
LA BUGIA
A confermare con dati in mano quanti pochi di noi riescano davvero a stimare correttamente il proprio indice di massa corporea è uno studio condotto dall’Università della Slesia a Katowice, in Polonia. I risultati, pubblicati sulla rivista Scientific Reports, mostrano che 4 adulti su 10 credono di essere in forma, quando invece non lo sono oggettivamente. Una bugia? Forse ci si mente spudoratamente, ci si illude o più semplicemente si ha paura di salire sulla bilancia e non si guarda lo specchio.
Oppure, come pensano gli scienziati, molti di noi sono proprio incapaci di percepirsi così come sono davvero. Di conseguenza, si rischia spesso di inserirsi, sbagliando, in una delle 4 categorie individuate dall’Organizzazione mondiale della sanità in base al valore dell’indice di massa corporea.
Può capitare che una persona sottopeso si senta normopeso. O che una persona in sovrappeso si senta nel pieno della forma o addirittura che una persona obesa si senta solo di avere qualche chilo in più. È così che si spiegano i dati del recente studio polacco, secondo il quale solo poco più del 63% del campione coinvolto è in grado di stimare correttamente il proprio indice di massa corporea. Il parametro che mette in relazione la massa corporea e la statura di un soggetto.
Più nel dettaglio: il 17% dei normopeso pensa di essere sottopeso, il 14% dei sovrappeso si valuta normopeso e il 41% degli obesi si considera solo in sovrappeso. «Nel nostro campione – spiegano i ricercatori – gli adulti hanno spesso sottovalutato il proprio peso e la propria taglia». Con conseguenze potenzialmente pericolose per la salute. «Se le persone obese si considerano in sovrappeso o di peso normale non intraprenderanno un trattamento contro l’obesità – sottolineano gli studiosi – Potrebbero anche non accettare la diagnosi fatta dal medico».
LA COLPA
Per questo, la prima cosa che ognuno di noi deve fare è prendere atto del proprio peso forma. «La verità è che le persone non ignorano quale sia il proprio peso forma ideale, ma distorcono più o meno consapevolmente la realtà per evitare di sentirsi in colpa o per evitare di intraprendere un percorso che considerano faticoso – sottolinea Garofalo – Quindi, è opportuno raggiungere il proprio peso ideale e fare in modo di non discostarsi da esso di più di 2-3 chilogrammi».
Nessun comportamento esasperato. «Si tratta di fare pace con se stessi, con il cibo e con la bilancia – suggerisce l’endocrinologo – Basta considerare il cibo come un nemico. Meglio allearsi a esso, godersene la varietà senza mai esagerare». Pace con il cibo, secondo l’esperto, significa pace anche con il proprio corpo. E di conseguenza anche con la bilancia. Molti la vedono come un giudice impietoso, in realtà è uno strumento utile che ci aiuta a mantenere quel circolo virtuoso che ci fa stare bene con noi stessi e con il cibo.
I CALCOLI
Secondo gli esperti l’errata percezione del proprio indice di massa corporea ha poco a che fare con la scarsa conoscenza dei numeri e dei calcoli dei medici. «Ha in realtà un’origine più profonda- aggiunge Garofalo – che poi si riflette sui nostri comportamenti. Ignoriamo di essere in sovrappeso così non dobbiamo ridurre le porzioni a tavola, ignoriamo di essere obesi così non dobbiamo seguire una dieta e così via. È necessario comprendere fin da piccoli che bisogna prendersi cura del proprio corpo. Parliamo di un investimento importante per la loro salute futura».