Corriere della Sera, 16 febbraio 2022
Più ragazze al concorso per astronauti
Umberto Guidoni, il primo astronauta ad aver rappresentato l’Esa nella Stazione Spaziale Internazionale, ricorda ancora quelle due settimane nello spazio nel 2001 nonostante fosse già alla sua seconda missione dopo il primo volo con il Columbia: «Era proprio l’anno del titolo del film di Kubrick, “2001 Odissea nello Spazio”, e avemmo un problema con il computer di bordo. Non eravamo certo alle prese con Hal 9000 (il computer che vuole prendere il controllo della navicella nel film, ndr), ma aggiornammo il software di sistema e quello si piantò per 12-18 ore. Non fu una cosa da poco: tutto nella Iss è collegato al computer: pannelli solari, telecomunicazioni». Calma assoluta, capacità di concentrazione sotto stress, risoluzione dei problemi. Ecco le caratteristiche che dovranno dimostrare di avere gli aspiranti astronauti in selezione presso l’Agenzia spaziale europea. Un piccolo esercito, già però scremato. Le domande arrivate sono state 22.523 di cui 17.126 da parte di uomini e poco meno di un quarto (5.397) da parte di donne. Altre 257 domande sono arrivate per la selezione di un astronauta con disabilità fisiche. Ora il gioco si fa ancora più duro: alla fase due sono stati invitati 831 uomini e 530 donne. Per gli altri resta l’orgoglio di aver partecipato.
Ma anche per i 1.361 rimasti (122 uomini e 37 donne dall’Italia) la probabilità di diventare veri astronauti è bassissima: ne resteranno solo 4, massimo 6. Non è come la storia degli Highlander ma ci siamo vicini. «È certamente un grande risultato – racconta l’astrofisica Ersilia Vaudo, chief diversity officer Esa – perché nelle selezioni precedenti la percentuale di domande era di una donna su sei. Ora le domande da parte di donne sono state del 24%, una donna su quattro. Questo risultato riflette una nuova attenzione delle ragazze verso l’esplorazione e le carriere spaziali, anche come possibilità di contribuire e far parte da protagoniste alle sfide di domani». Per la call lanciata dall’Esa si era spesa molto Samantha Cristoforetti che, peraltro, è una delle due sole donne su un totale di 19 astronauti inviati dall’Esa nella Iss finora. L’altra era stata la francese Claudie Haigneré.
«Anche i numeri di questa fase di selezione, 530 donne e 831 uomini, sono un ottimo risultato. Dal 24% le donne passate nella seconda fase delle selezioni è ben superiore, il 39%. Selezione, ci tengo a dire, che tiene in conto solo le competenze. Non ci sono obiettivi prefissati sulla scelta finale, prevista in autunno» sottolinea Ersilia Vaudo.
Matthias Maurer, portato nella Iss solo a novembre da SpaceX, è stato il 600esimo essere umano nello spazio. È la professione più esclusiva al mondo (non contano i miliardari che pagano circa 250 mila dollari per farsi portare nello spazio suborbitale a farsi dei selfie). Tanto esclusiva che solo in due possono raccontare di essere stati nello spazio e sulla cima dell’Everest (uno è Maurizio Cheli).