Il Messaggero, 15 febbraio 2022
Il Tevere dice che i romani sono diabetici, il Neckar che gli abitanti di Tubinga sono depressi e il Tamigi che i londinesi abusano di sigarette e caffè. La salute dei cittadini raccontata dai fiummi
Se valutiamo la salute e lo stile di vita delle persone in base al tipo di farmaci presenti nei fiumi vicino ai quali vivono, possiamo concludere che forse a Roma si esagera con la carbonara. Nelle acque del Tevere infatti c’è una concentrazione elevata di anti-ipergligemici, 500 nanogrammi per litro. Inevitabile pensare che i romani afflitti dal diabete sono davvero tanti. Mentre a Vienna, nel Danubio così come a Budapest e Belgrado città attraversate dallo stesso fiume – sono gli anticonvulsivi i farmaci più diffusi con una concentrazione pari a 3.100 nanogrammi per litro. Gli anticonvulsivanti sono utilizzati per le crisi epilettiche, ma anche come stabilizzatori dell’umore. Mentre a Londra le acque del Tamigi sono particolarmente piene di caffeina, nicotina e cotinina (2.510 nanogrammi per litro).
MOLECOLE IN LIBERTÀ
A scandagliare i principali fiumi del mondo alla ricerca di molecole farmaceutiche è stato un gruppo di ricercatori dell’Università di York, in uno studio pubblicato sulla Proceedings of the National Academy of Sciences. Ebbene, gli studiosi hanno rilevato la presenza di ben 61 farmaci in 258 corsi d’acqua diversi. Il record assoluto va a La Paz: nelle acque del fiume Choqueyapu, il corso d’acqua che attraversa la capitale Boliviana, c’è una concentrazione straordinaria di analgesici. Più precisamente ci sono ben 65.700 nanogrammi per litro di farmaci che generalmente usiamo per alleviare i dolori e le infiammazioni. Oltre che per gli analgesici, il fiume che attraversa La Paz ha la più alta concentrazione al mondo di farmaci contro l’iperglicemia: 25.700 nanogrammi per litro.
Mentre per quanto riguarda gli antibiotici, il fiume che ha la più alta concentrazione del mondo è il Ruzizi nel tratto che attraversa la città di Bukavu, al confine tra la Repubblica Democratica del Congo e il Ruanda. Il fiume cui spetta il record mondiale della concentrazione di anticonvulsivi, invece, è il Manzanarre che attraversa la capitale della Spagna, Madrid, con 8.160 nanogrammi per litro, mentre il record mondiale degli antidepressivi spetta a Tubinga, la città tedesca attraversata dal fiume Neckar, nelle cui acque sono stati rilevati 1.760 nanogrammi per litro di questo particolare tipo di farmaci, evidentemente molto utilizzati dai cittadini.
Nelle acque del Neckar i ricercatori hanno trovato anche un’altra concentrazione da record, quella per gli anticoncezionali (5.910 nanogrammi per litro). Le acque del fiume Nairobi, che attraversa l’omonima capitale del Kenya sono invece piene di antistaminici (19.600 anogrammi per litro) mentre quelle del fiume Auasc ad Addis Abeba hanno il record mondiale per la concentrazione di caffeina, nicotina e cotina (36.500 anogrammi per litro). Il piccolo fiume Alexander che scorre a Nord di Netanya, in Israele, ha invece la più alta concentrazione di beta-bloccanti, i farmaci che servono a tenere sotto controllo la pressione (1.810 nanogrammi per litro).
Come nel Tevere, anche nella Senna sono stati ritrovati concentrazioni elevati di anti-iperglicemici (471 nanogrammi per litro). Ma è certamente nel Reno, a Francoforte, dove sono state trovate le concentrazioni più elevate di questi farmaci, cioè 751 nanogrammi per litro. Insomma, lo studio, condotto nell’ambito del progetto Global Monitoring of Pharmaceuticals Project, che monitora tutti i fiumi del mondo, dimostra che in oltre un quarto delle località studiate, la presenza di farmaci potenzialmente tossici raggiungeva livelli preoccupanti e potenzialmente tossici.
Valentina Arcovio