Corriere della Sera, 15 febbraio 2022
Allarme per Sigfrido Ranucci
roma Il Copasir e la Corte dei conti. Sono questi i due nuovi destinatari dell’offensiva che Forza Italia sta mettendo a punto contro Sigfrido Ranucci, conduttore di Report e vicedirettore di Rai3 e Approfondimenti, finito nelle polemiche per i messaggi inviati a due membri della commissione di Vigilanza Rai, Andrea Ruggieri (Forza Italia) e Davide Faraone (Italia viva) definiti «insultanti» e «minacciosi». Messaggi in cui il giornalista commentava il fatto che i due parlamentari avevano reso nota in Vigilanza una lettera anonima con accuse di molestie sessuali e mobbing contro di lui, giudicate poi infondate da un audit interno della Rai.
Ora che un altro audit è stato disposto dall’amministratore delegato Rai, Carlo Fuortes, sulle nuove accuse a Ranucci, Forza Italia, forse immaginandone anche i tempi lunghi, alza il tiro e ne chiede un’integrazione. Ieri i commissari forzisti Paolo Barelli, Maria Alessandra Gallone, Maurizio Gasparri, Patrizia Marrocco, Andrea Ruggieri e Renato Schifani hanno scritto ai vertici Rai chiedendo conto questa volta del video pubblicato da Il Riformista che susciterebbe «interrogativi inquietanti sulle modalità con le quali il conduttore di Report acquisirebbe il materiale delle sue inchieste. In sostanza – si scrive – apparirebbe una modalità consolidata quella di concordare l’invio di materiale anonimo da parte di sconosciuti (coperti da società di comodo o prestanome) a fronte di un contemporaneo invio di materiali inutili e inutilizzabili pagati dalla Rai con una fatturazione, per così dire, quantomeno fantasiosa se non fittizia».
Fin qui quanto richiesto all’azienda, ma il vero obiettivo dell’offensiva è il coinvolgimento della Corte dei Conti. Il presidente della Vigilanza, Alberto Barachini (FI), in particolare sarebbe preoccupato dell’eventuale danno erariale subito dalla Rai per le procedure seguite da Ranucci per l’acquisto del materiale video. Per istruire questo dossier la stessa commissione di Vigilanza potrebbe avviare una serie di audizioni riservate al management Rai: a partire dal responsabile degli acquisti, per proseguire con il capo della Finanza e lo stesso Fuortes.
Ma non finisce qui. Gli esponenti azzurri, guidati in Vigilanza da Barachini, sollevano interrogativi anche sui dossier di cui Ranucci, nei messaggi inviati, dice di essere in possesso, dossier anche su personaggi politici come Silvio Berlusconi e gli esponenti di Italia viva, con allusioni a materiale anonimo in cui emergerebbe l’uso di droghe. Materiale che Ranucci dice di aver cestinato. Sull’opportunità che un giornalista del servizio pubblico gestisca tali dossier sarebbe stato interessato il Copasir (il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, ndr), presieduto da Adolfo Urso (FdI).
In coda resta, come si è detto, l’audit interno Rai appena avviato. Sul punto Forza Italia si aspetta che i messaggi inviati da Ranucci non vengano considerati «privati» ma che ne venga dichiarata l’incompatibilità con il ruolo ricoperto dal giornalista in Rai.