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 2022  febbraio 14 Lunedì calendario

COME NEVICA A MILANO - LA COCAINA È LA DROGA PIÙ DIFFUSA TRA I GIOVANI SOTTO LA MADONNINA. L’ALLARME DEL DIPARTIMENTO DIPENDENZE DEL COMUNE: A GENNAIO GLI SPORTELLI HANNO ACCOLTO 98 NUOVI PAZIENTI, IN BUONA PARTE NELLA FASCIA D’ETÀ DAI 25 AI 34 ANNI - CON LA PANDEMIA IL SETTORE SI È ADEGUATO CON IL “DELIVERY”: I RAGAZZINI ORDINANO E I PUSHER ARRIVANO DIRETTAMENTE A CASA -

È la cocaina, spesso acquistata tramite un servizio “delivery”, lo stupefacente più diffuso fra i giovani consumatori che poi sono costretti a rivolgersi ai Servizi dipendenze pubblici di Milano città.

Nel solo gennaio gli sportelli hanno accolto 98 nuovi pazienti: 87 maschi e 11 femmine. In buona parte dai 18 ai 24 anni, a seguire dai 25 ai 34. «È solo l’inizio, perché ci aspettiamo, dopo la riduzione delle attività a causa della pandemia, un crescente numero di richieste». È l’allarme di Riccardo Gatti, direttore del Dipartimento interaziendale prestazioni erogate in area dipendenze dell’Asst Santi Paolo e Carlo, che dà uno spaccato dell’uso di sostanze illecite in città.

GIOVANI & DROGA L’sos più preoccupante arriva dai giovani (18-24 anni), «perché - precisa Gatti - in quella fascia ci sono più persone che hanno sia problemi di salute legati all’abuso di droga sia problemi con la giustizia connessi a reati di consumo o spaccio».

Sono circa 4mila i pazienti, ad oggi, in cura ai servizi, destinati a aumentare dopo i 98 dello scorso gennaio: più di 1.608 (circa il 40%) sono tossicodipendenti da cocaina, oltre 1.166 (28%) da eroina. E poi ci sono 596 soggetti con disturbi collegati all’alcol e 802 al gioco d’azzardo. «Sul fronte droga vediamo solo la punta dell’iceberg», avverte l’esperto.

MASS MARKET L’ultimo report dettagliato è del 2015, quando su un campione di 8.200 lombardi il 13% ammetteva «di assumere sostanze illecite»: «rapportando il dato a oggi, a Milano, oltre 178mila persone userebbero droghe», indica l’esperto, puntualizzando che potrebbe essere «verosimile perché il mercato delle droghe è diventato un mass market, ovvero tanti prodotti per tutte le tasche».

"SERVIZIO DELIVERY" Il rischio di un’impennata dei consumi per il disagio sociale causato dalla pandemia si vedrà in futuro. Intanto, l’emergenza Covid - che ha chiuso i luoghi di aggregazione - ha modificato il modo di spacciare: durante lockdown e zona rossa la droga circolava con un sistema di delivery e tuttora la vera “piazza” di spaccio, a Milano, è nella rubrica dei cellulari dei pusher che forniscono direttamente a casa.

 È un metodo, secondo Gatti, «per accontentare una determinata clientela», che non frequenta “certi” luoghi. Si amplierà la platea dei consumatori, perché “farsi” «assume nuovi significati, ovvero è visto come una strada per modificare il proprio status sociale, per sentirsi più forti nella cultura della prevaricazione». E lo spaccio permette di «guadagnare soldi facili che rappresentano il potere».