Corriere della Sera, 13 febbraio 2022
La monaca francese che ha 118 anni
PaRIGI «Non li sopporto più, gli invitati, sono diventata meno amabile», confessava qualche giorno prima del suo 118esimo compleanno, venerdì scorso, suor André, la persona più anziana di Francia e d’Europa e la seconda al mondo dietro Kane Tanaka, giapponese, nata 13 mesi prima di lei.
Vero nome Lucile Randon, suor André ha mantenuto nei decenni una certa franchezza che forse l’ha aiutata a tenersi in vita. Il mondo dei supercentenari non è fatto solo di saggezza e olimpico distacco, neanche se si è dedicata la vita al Signore e alla spiritualità come nel suo caso. A proposito di Jeanne Calment, per esempio, l’unica donna di Francia ad avere vissuto più di lei nella storia (122 anni), suor André ha sibilato «nel mio caso, però, è vero», quando girava la voce che Jeanne Calment fosse morta a 60 anni e poi sostituita dalla figlia (una fake news russa smentita da quattro scienziati). E in questi giorni di celebrazioni e di sguardi commossi rivolti alla nonnina, lei ha tirato corto con le smancerie e detto senza filtri quel che aveva in mente: «Me ne andrei anche volentieri, ma non vogliono»; «Sono un po’ stanca di vivere»; «Niente celebrazioni, per favore»; «Il buon Dio tarda a venire, forse mi ha dimenticata».
La donna che ha visto passare venti presidenti della Repubblica francese e dieci papi ha ricevuto l’omaggio del sindaco Hubert Falco nella casa di riposo Sainte-Catherine Labouré di Tolosa dove vive da tempo, e ha festeggiato con il suo adorato cocktail di porto e cioccolato. David Tavella, dirigente della casa di riposo, spiega che suor André fino a 100 anni si è occupata degli altri anziani ed «era lei a spingere la sedia a rotelle degli altri. Adesso non può più camminare, ha perso la vista e parte dell’udito, non sopporta il fatto di avere perso l’autosufficienza e di essere lei ad avere bisogno di aiuto. Ha l’ossessione di conservare la dignità in ogni circostanza».
Il periodo più felice della sua vita è stato quando era governante a Parigi: «Avevo quarant’anni, quasi 80 anni fa. Parigi era magnifica, io che avevo vissuto solo in una piccola e brutta città di provincia sono arrivata nella capitale più bella del mondo». Dopo quel periodo è diventata suora nell’ordine delle Filles de la Charité.
Durante la pandemia è stata contagiata dal Covid, ma ha superato la malattia senza gravi sintomi. A chi si mostrava in pena per la sue condizioni di salute lei rispondeva: «Che cosa volete che sia, io ho conosciuto la spagnola».