la Repubblica, 13 febbraio 2022
I non vaccinati da martedì restano senza stipendio
Non sono serviti gli appelli della politica, gli inviti degli esperti e nemmeno l’obbligo. In Italia ci sono almeno mezzo milione di persone che hanno deciso di non vaccinarsi anche a costo di dover lasciare il lavoro almeno per quattro mesi. La legge che impone a tutti gli over 50 il Green Pass rafforzato per svolgere il proprio impiego entra in vigore martedì prossimo, il 15 febbraio. Chi quel giorno avrà compiuto 50 anni e non sarà vaccinato o guarito sarà considerato assente ingiustificato, è scritto nel decreto numero 1 del 7 gennaio scorso «senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro, fino alla presentazione della predetta certificazione (il Super Green Pass, ndr), e comunque non oltre il 15 giugno 2022». Se l’assenza non è giustificata non viene riconosciuta la retribuzione, specifica la norma. C’è dunque una quota di cittadini che non hanno arretrato nemmeno di fronte al rischio di perdere lo stipendio e che a questo punto molto difficilmente si presenteranno negli hub per farsi vaccinare. Del resto la campagna ha imboccato da tempo la curva discendente. Si fanno meno prime, seconde e terze dosi. È dai giorni tra l’11 e il 15 gennaio, cioè poco dopo l’approvazione del decreto, che si osserva una discesa nella domanda delle prime somministrazioni. Adesso sono scese sotto le 20 mila quotidiane e bisogna considerare che il dato comprende anche quelle dei bambini, che pure calano. In Italia ci sono 628 mila cinquantenni e 383 mila sessantenni non vaccinati e nemmeno guariti dal Covid negli ultimi sei mesi. Se si dimezza il numero degli più anziani, stimando che in media a 65 anni molti lasciano il lavoro, si arriva a circa 820 mila persone. Riducendo ancora del 40% il dato, perché comunque una quota importante della popolazione non lavora, si ottengono circa mezzo milione di persone. La legge prevede tra l’altro che il Super Green Pass valga anche per varie categorie di lavoratori senza limiti di età. Ad esempio per quelli di scuola, università, forze dell’ordine e sanità. Inoltre, tutti gli over 50 non in regola (1,4 milioni di persone) dal primo febbraio sono obbligati a fare le somministrazioni ma la sanzione prevista, 100 euro, non è convincente come il rischio di non prendere lo stipendio per quattro mesi. Ieri il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) ha ribadito che «la pandemia non è finita. È probabile che questo Covid-19 rimanga con noi. Non è detto che Omicron sia l’ultima variante». I dati settimanali dell’Istituto superiore di sanità sottolineano l’importanza della vaccinazione. Il tasso di mortalità standardizzato per età per i non vaccinati (103 decessi per 100 mila) è 9 volte più alto rispetto a quello dei vaccinati da meno di 120 giorni e 23 volte più alto rispetto ai vaccinati con il booster. Ieri i nuovi casi sono stati 62.231, cioè 30 mila meno di sabato scorso, a conferma della discesa della curva. In un giorno l’occupazione dei reparti ordinari è scesa di 514 letti e quella delle intensive di 42.